Ficodindia: in Sicilia calo del 30% per la siccità

Secondo le previsioni del Distretto del Ficodindia di Sicilia, la flessione riguarderà i 'bastardoni', interessati dalla prolungata siccità registrata sull'Isola

da Redazione FruitJournal.com
ficodindia sicilia bastardoni

Originario del Messico, ma naturalizzato in tutto il bacino del Mediterraneo, il fico d’India è uno dei frutti più apprezzati, specialmente in Sicilia, dove la coltura rappresenta una delle specialità territoriali. Sull’Isola, infatti, sono ben 4000 gli ettari dedicati alla coltivazione della pianta, da sempre parte integrante della tradizione agronomica e della cultura gastronomica siciliana. Per questa stagione, però, i frutti aztechi potrebbero scarseggiare sulle tavole. La flessione dovrebbe riguardare i ficodindia ‘bastardoni‘, tipicità di fine estate ottenute dalla scozzolatura tardiva del primo fiore emesso dalla pianta madre, con successivo selezionamento e diradamento dei frutti. 

Secondo le previsioni del Distretto del Ficodindia di Sicilia, che detiene il monopolio del mercato italiano e oltre il 90% di quello comunitario, quest’anno infatti la produzione di questi specifici ficodindia subirà un calo del 30%.

Un danno assai significativo se si considera che il “bastardone” rappresenta il fiore all’occhiello della produzione siciliana. Grazie alle sue caratteristiche organolettiche, questo frutto vanta infatti una domanda in continua crescita, trainata anche dalla tendenza dei consumatori a prediligere in maniera sempre più significativa i prodotti esotici.

ficodindia

Stando a quanto fa sapere il Distretto, alla base di questa riduzione ci sarebbe la prolungata siccità che da mesi sta flagellando la Sicilia, colpendo in modo particolare tutto il mondo agricolo e le diverse produzioni locali. Anche nel caso del ficodindia, il perdurare di temperature elevate ha generato una forte condizione di stress e l’assenza di piogge degli ultimi quindici mesi ne ha alterato il ciclo produttivo, anticipando la maturazione dei frutti. Sebbene si tratti di una specie subtropicale, e quindi caratterizzata da una maggiore tolleranza agli stress idrici, anche il ficodindia ha dunque subito delle ripercussioni, soprattutto a fronte dei modesti interventi irrigui che i produttori hanno potuto effettuare nei periodi più caldi dell’anno.

In compenso, come sottolineato dagli esperti, i frutti hanno preservato l’elevato contenuto nutrizionale, con un maggiore tenore di vitamina C, zuccheri e betalaine.  Inoltre, pur trattandosi di un calo importante, quest’anno la stagione del ficodindia ‘agostano’, ottenuto dalla prima fioritura della pianta, sembra procedere in maniera positiva con buone rese e pezzature, compensando così le possibili carenze che si potrebbero incontrare con l’avanzare della campagna e la raccolta dei ‘bastardoni’. 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

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