Famoso per le sue preziose proprietà nutritive, il mirtillo sta vivendo un periodo di rapida espansione anche in Italia. Secondo i dati riportati da Italianberry, il consumo di mirtillo è infatti cresciuto del 15,1 % rispetto al 2023, soprattutto tra le regioni del Nord Italia. Questa crescente domanda sta spingendo il comparto a cercare tecniche innovative per incrementare la produzione e migliorare la qualità della coltura. Tra queste, il sistema idroponico che – garantendo rese più elevate, un maggiore controllo dei nutrienti, un uso più efficiente delle risorse idriche e un migliore utilizzo dello spazio di produzione – si sta facendo strada come una delle soluzioni più promettenti.
Da tempo utilizzata per colture orticole come pomodori o peperoni, l’idroponica è un metodo di coltivazione in cui le radici si sviluppano in un substrato inerte come fibre di cocco, perlite, roccia vulcanica o direttamente immerse in una soluzione nutritiva che fornisce tutti gli elementi necessari per la crescita delle piante. Sebbene economicamente onerosa, complice l’interesse e l’attenzione crescenti per il mirtillo, questa innovazione sembra ora conquistare anche questo comparto.
Il sistema idroponico applicato ai mirtilli
Nella coltivazione dei mirtilli, la nutrizione è un elemento chiave per ottenere frutti di qualità. In un sistema idroponico, il bilanciamento dei nutrienti deve essere continuo e adattato alle esigenze della pianta a seconda dello stadio di sviluppo e della qualità dell’acqua. Non esiste una soluzione nutritiva universale: ogni coltivazione deve essere monitorata attentamente e la soluzione nutritiva personalizzata di conseguenza.
In generale, per una corretta gestione idroponica dei mirtilli è necessario:
- controllare il pH della soluzione, che deve essere compreso tra 5,5 e 6,5 per favorire l’assorbimento ottimale dei nutrienti;
- mantenere un equilibrio nutrizionale costante, evitando cambiamenti bruschi che potrebbero stressare la pianta;
- monitorare la conduttività elettrica (EC) per evitare eccessi o carenze di fertilizzanti;
- gestire in maniera corretta l’irrigazione e il rapporto nitrato/ammonio per assicurare un corretto sviluppo della pianta;
- prestare attenzione agli antagonismi tra nutrienti, come quelli tra potassio, calcio e magnesio, che possono influenzare l’assorbimento.
Tecnologia innovativa o sfida onerosa?
Investire in una coltivazione idroponica sul mirtillo rappresenta una sfida tecnologica, ma anche un’opportunità. L’aumento delle rese e un maggiore controllo sui parametri di coltivazione sono di certo un vantaggio che consente di ottimizzare l’uso delle risorse.
Tuttavia, è importante considerare che questa tecnica richiede una gestione continua e altamente specializzata oltre che un investimento iniziale significativo. Per i produttori disposti a intraprendere questo percorso, l’idroponica può rappresentare un modo innovativo ed efficiente per rispondere alla crescente domanda di mirtilli di alta qualità, aumentando la redditività delle colture e offrendo allo stesso tempo una produzione più efficiente e sostenibile.
Federica Del Vecchio
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