Rame in agricoltura, normative per l’impiego

Micronutriente essenziale e agente protettivo, il rame è utilizzato da oltre un secolo in agricoltura. Quali sono le normative europee attuali e come potrebbe evolversi il suo impiego?

da uvadatavoladmin

Il rame è un elemento chimico metallico presente in natura in diversi comparti ambientali (suolo, acqua, sedimenti) e negli organismi viventi. Il rame, infatti, è un micronutriente essenziale per la vita essendo indispensabile per il compimento di importanti processi fisiologici di piante e animali, uomo compreso. Da più di un secolo, il rame in agricoltura è utilizzato attraverso diversi composti del rame, in particolare sali inorganici, la cui funzione è espletata, come avviene negli organismi viventi, dallo ione rameico Cu2+. Tali composti a base di rame possono avere due funzioni: nutrire le colture, specialmente nel caso di terreni poveri di questo elemento, o proteggerle da diverse patologie grazie alla loro attività antifungina e antibatterica. 

Il rame in agricoltura è impiegato come anticrittogamico preventivo e i suoi composti agiscono per contatto.

La loro azione multisito li rende efficaci contro la maggior parte delle avversità fungine e batteriche su diverse colture, a partire dall’utilizzo storico e fondamentale che hanno avuto sulla vite da vino. L’efficacia e la versatilità del rame nell’impiego fitoiatrico hanno permesso di estenderne l’uso anche in vite da tavola e nella maggior parte delle colture dell’ambiente mediterraneo, come orticole, ulivo, agrumi e diverse altre colture frutticole.  In climi continentali il rame viene impiegato efficacemente anche su coltivazioni di patata, barbabietola da zucchero, luppolo, colture da serra, piccoli frutti e piante ornamentali. Oggi, i formulati a uso fitosanitario si presentano con dosaggi notevolmente più ridotti rispetto al passato, grazie a tecniche di formulazione sempre più innovative e al perfezionamento delle pratiche di applicazione, che consentono un impiego più ponderato della sostanza attiva

Normative per l’impiego del rame in agricoltura

L’immissione di un prodotto fitosanitario sul mercato, per il suo impiego in agricoltura, richiede il completamento di due procedure fondamentali:

  • la sostanza attiva (s.a.) deve essere approvata a livello europeo e iscritta nell’Annex I del Regolamento Europeo 1107/2009;
  • il prodotto fitosanitario deve essere autorizzato a livello nazionale (o zonale).

I composti del rame attualmente utilizzati per la difesa fitosanitaria in agricoltura, sia biologica che convenzionale, sono i 5 sali insolubili autorizzati come sostanze attive secondo il Reg. UE 1107/2009: poltiglia bordolese, ossicloruro di rame, idrossido di rame, solfato tribasico di rame e ossido rameoso. A tal riguardo, è stata istituita una Task Force Europea del Rame (European Union Copper Task Force – EUCuTF), un’associazione scientifica costituita dalle 12 aziende produttrici uniche titolari della registrazione Europea dei 5 sali di rame autorizzati come mezzo di difesa fitosanitaria in Europa, di cui Manica è membro fondatore fin dagli anni ‘90. L’obiettivo è, ancora oggi, quello di “unire le risorse e gli sforzi” per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione dei sali di rame ai sensi del Reg. 1107/2009, il quale richiede revisioni periodiche della sostanza attiva.

rame in agricoltura

Il processo di approvazione (e di rinnovo) di una sostanza attiva in Europa secondo il Reg. UE 1107/2009 –  *SCOPAFF: Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed. Questo comitato comprende i rappresentanti degli Stati Membri che devono votare in merito all’approvazione/rinnovo di una s.a., e viene presieduto da un rappresentante della Commissione Europea.

La Task Force si avvale di studi di consulenza tecnica e scientifica, nonché di centri di saggio indipendenti e autorizzati per produrre la documentazione necessaria per l’approvazione e il rinnovo della sostanza attiva (sali insolubili del rame) a livello europeo, ai fini di predisporre un dossier scientifico a supportoLa Task Force effettua gli studi, la modellistica e i monitoraggi richiesti dalle autorità regolatorie Europee quali Stato Relatore (RMS-Rapporteur Member State), Stato co-relatore (coRMS), gli altri Stati Membri, e naturalmente, EFSA e la Commissione Europea, per dimostrare l’assoluta sicurezza dell’impiego dei sali di rame come mezzo fitosanitario in agricoltura, su diverse colture. Tali studi vertono su diversi ambiti e riguardano principalmente i residui negli alimenti, quindi sicurezza per il consumatore, sicurezza ambientale per tutti gli organismi vegetali e animali non bersaglio e per la salute degli operatori e lavoratori agricoli, nonché dei residenti nelle zone limitrofe.

Con il Regolamento UE 1981/2018 è stata rinnovata l’autorizzazione europea dei sali di rame, con un limite di dosaggio pari a 28 chilogrammi (di rame metallo) per ettaro in un periodo di 7 anni, ossia la ormai nota media di 4 kg di rame per ettaro l’anno. La scadenza per il rinnovo è attualmente fissata al 31 dicembre 2025, tuttavia, come accade ormai frequentemente anche per altre sostanze attive, sono incorsi dei ritardi nelle procedure di valutazione europee ed è quindi probabile una proroga dell’autorizzazione. La Task Force ha già depositato a dicembre 2022 il nuovo dossier europeo per il rinnovo dei 5 sali allo Stato Relatore Italia che è incaricato della valutazione.

Il rame resta un elemento fondamentale per la protezione delle colture, con un uso sempre più sicuro e regolamentato. Grazie ai continui studi e alle normative europee, il suo impiego in agricoltura evolve verso una maggiore sostenibilità, garantendo protezione senza compromettere l’ambiente. Le prossime revisioni normative saranno cruciali per definirne il futuro utilizzo.

A cura di: Patrizia Vida e Antonio Slaviero
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