Tra gli ortaggi più apprezzati in Italia, il peperone (Capsicum annuum) appartiene alla famiglia delle Solanaceae. Oggi, questo ortaggio occupa un ruolo di primo piano nel panorama agroalimentare italiano con un trend in crescita confermato dai dati Istat del 2024, secondo cui la superficie totale dedicata alla coltura supera i 7mila ettari e la produzione ha raggiunto 1,6 milioni di quintali per le coltivazioni in pieno campo. A renderlo tanto apprezzato non solo le proprietà benefiche di cui è detentore e la particolare versatilità in cucina, ma anche le diverse varietà di peperoni che lo rendono unico e resiliente nei confronti dei parassiti.
Nel tempo, infatti, la crescente attenzione dei produttori ha portato a una straordinaria diversificazione del peperone, sia dal punto di vista delle varietà che delle tecniche di coltivazione. Dalle forme e dimensioni più disparate ai colori vivaci sino ad arrivare alla destinazione d’uso sul mercato, il peperone vanta una dinamicità tutta sua che ha contribuito a valorizzare anche le produzioni locali, rafforzando l’identità territoriale di alcune eccellenze italiane.
Ma quali sono le varietà di peperoni maggiormente coltivate nel panorama nazionale?
Possiamo distinguere i peperoni in tre grandi categorie cromatiche: rosso, giallo e verde, ognuno con caratteristiche organolettiche ben precise. I peperoni rossi, caratterizzati da una polpa dolce e croccante, spiccano per il sapore deciso; i gialli, apprezzati per la loro consistenza tenera e succosa, conquistano per la loro delicatezza; mentre i verdi, con polpa carnosa e un gusto dolce, offrono un sapore più deciso. L’Italia vanta un grande patrimonio varietale in cui si inseriscono diverse cultivar locali, i cui caratteri possono essere espressione dell’interazione tra il genotipo della specie e i fattori ambientali antropici di una determinata regione o comprensorio di produzione.
In base al volume di coltivazione è possibile individuare alcuni genotipi più diffusi. Vediamoli nel dettaglio.
- Peperone Carmagnola Igp: originario della zona di Carmagnola in Piemonte, è oggi conosciuto e apprezzato in tutta la regione e viene coltivato su terreni pianeggianti e sabbiosi. Il Consorzio dei produttori del peperone di Carmagnola riconosce quattro celebri tipologie morfologiche di questo ortaggio: il quadrato, dalla forma cubica con quattro punte; il corno di bue, caratterizzato dalla sua silhouette allungata; la trottola che ricorda un cuore e il tumaticot, tondeggiante e schiacciato ai poli.
- Cappello del vescovo o peperone lanterna: con una forma molto particolare che ricorda una campanella, questa varietà necessita di specifiche attenzioni al fine di ottenere un buon raccolto. Predilige un clima caldo e secco, teme il freddo, non sopporta le escursioni termiche e i cambiamenti improvvisi di temperatura. Ragion per cui, una volta messi a dimora le piantine, è importante utilizzare tecniche per proteggere il raccolto.
- Pappacella napoletana: originario della Campania, presenta bacche di dimensioni ridotte, leggermente appiattite e con una caratteristica forma costoluta. È caratterizzato da un colore vivace rosso o giallo e da un sapore molto dolce.
- Peperone di Senise: questa varietà di peperone prende il nome dall’omonimo comune di produzione, in provincia di Potenza, è caratterizzato da una forma allungata e sottile e un colore che varia dal verde al rosso porpora. Il peduncolo è ben saldo alla bacca. Considerato uno dei più pregiati a livello nazionale, è prevalentemente utilizzato per l’essiccazione, trasformandosi nel più noto peperone crusco.
- Peperone sigaretta biondo: questa varietà di peperone dolce si distingue per i suoi frutti sottili e allungati. La pianta, estremamente robusta e vigorosa, offre una produttività eccezionale.
- Peperone di Pontecorvo: varietà tipica coltivata nel territorio di Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Si caratterizza per la sua forma allungata e trilobata, con una punta pronunciata che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “cornetto”. Il suo colore distintivo è il rosso intenso.
- Peperone nostrano piacentino: varietà della tradizione di Piacenza, è apprezzata per la sua precocità. La pianta è estremamente vigorosa e resistente, e i frutti – di forma allungata e irregolare – presentano una tonalità verde chiaro al momento della raccolta.
- Corno di Toro Giallo: caratterizzata da un ciclo medio-precoce, la pianta di corno di toro giallo può produrre fino a tardo autunno. È una varietà naturalmente resistente al virus TSWV e presenta bacche che virano al giallo circa 4 settimane dopo che la crescita dei frutti si stabilizza. Quando innestata, la pianta offre maggiore precocità, produzione superiore e minori rischi di collasso dovuti a patologie radicali, soprattutto in terreni compromessi da parassiti.
- Torricello F1: comunemente definito friggitello, è una varietà tradizionale della Campania, caratterizzata da frutti lunghi circa 10 cm, di forma conica e colore verde scuro, che diventano rossi al termine della maturazione. La sua polpa è dolce e saporita, e viene utilizzata sia quando ancora verde, che a completa maturazione.
Simbolo dell’eccellenza italiana e del dinamismo varietale, il peperone con tutte le sue varietà rappresenta una risorsa preziosa per il settore agroalimentare nazionale. Un settore dove, unendo innovazione e tradizione, anche il comparto del peperone ha saputo distinguersi, rendendo questa coltura un simbolo della biodiversità e del gusto della cucina italiana.
Federica Del Vecchio
© fruitjournal.com