Post raccolta degli agrumi: come preservare la qualità 

A offrire nuovi spunti uno studio che, partendo dall’analisi dei disturbi fisiologici che si possono verificare in post-raccolta, ha gettato le basi per lo sviluppo di imballaggi innovativi e sostenibili

da uvadatavoladmin
post raccolta

È questo il periodo in cui il comparto agrumicolo si confronta con una delle fasi più delicate della filiera: il post raccolta. Molteplici, infatti, sono i fattori che compromettono la qualità dei frutti, causando ingenti perdite non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale. Tra le principali cause di deterioramento dei frutti spiccano le infezioni microbiche, i disturbi fisiologici, i danni meccanici subiti durante la manipolazione e il naturale processo di invecchiamento dei frutti. I principali responsabili della degradazione degli agrumi sono i patogeni fungini, come Penicillium digitatum, P. italicum e Geotrichum candidum che, oltre ad accelerare il deperimento del prodotto, producono micotossine pericolose, tra cui citrinina, patulina e composti termogenici, rischiose per la salute dei consumatori.

Per contrastare queste problematiche, gli esperti hanno approfondito le strategie di gestione post raccolta degli agrumi, con un’attenzione particolare ai disturbi fisiologici che ne compromettono qualità e freschezza. L’obiettivo? Sviluppare soluzioni innovative come i rivestimenti biodegradabili, tecnologie pensate per preservare gli attributi qualitativi degli agrumi e ridurre le perdite tra raccolta e consumo.

Nuove strategie per la conservazione post raccolta degli agrumi

Per anni, i produttori hanno cercato di prolungare la durata di conservazione degli agrumi utilizzando metodi tradizionali come la refrigerazione e l’impiego di imballaggi speciali. Tuttavia, i risultati ottenuti sono spesso stati insoddisfacenti, lasciando irrisolte molte delle problematiche legate al deterioramento post raccolta. In questo contesto, la nanotecnologia si è affacciata come una soluzione innovativa, offrendo nuove possibilità per ridurre le perdite, contrastare gli sprechi alimentari e garantire al contempo sostenibilità e sicurezza. Ma di cosa si tratta?

Gli esperti, attraverso una recente revisione, hanno analizzato il potenziale dei rivestimenti nano-bio. Questi rivestimenti, biodegradabili e sicuri per il consumo umano, incorporano componenti naturali come estratti vegetali e oli essenziali, noti per le loro proprietà antiossidanti e antimicrobiche e dimostratisi particolarmente efficaci nel ritardare il deterioramento degli agrumi e nel preservare qualità e freschezza dei frutti.

Il segreto dei rivestimenti nano-bio risiede nella loro capacità di creare una barriera protettiva che limita la traspirazione di acqua e gas, rallentando così i processi di respirazione e la produzione di etilene, l’ormone vegetale che – responsabile della maturazione – accelera il deperimento dei frutti. Questo approccio innovativo non solo migliora la conservabilità degli agrumi, ma si inserisce in una strategia più ampia di gestione sostenibile delle risorse alimentari, rispondendo alle crescenti esigenze del mercato e dei consumatori.

Ma quali sono i materiali più utilizzati per sviluppare rivestimenti funzionali?

Gli studi hanno evidenziato come l’interazione intermolecolare tra biopolimeri e agenti attivi, mediata dalla nanotecnologia, migliori significativamente le caratteristiche dei materiali di confezionamento.

A rivelarsi particolarmente efficaci, le nanoparticelle di argento (Ag), oro (Au), zinco (Zn) e biossido di titanio (TiO) utilizzate in formulazioni innovative per migliorare la conservazione degli alimenti. Particolarmente interessanti per la loro attività antimicrobica sono risultate le nanoparticelle d’argento che, durante la fase di stoccaggio, hanno dimostrato di ridurre la crescita di muffe verdi e blu sugli agrumi. Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di nitrato d’argento può avere effetti negativi sul sistema nervoso e sul tratto gastrointestinale, sollevando preoccupazioni per la salute.

In compenso, il biossido di titanio (TiO) alimentare è stato approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti come sicuro per il consumo quotidiano, a dosi fino a 0,7 mg per kg di peso corporeo. Tra i vantaggi di questo elemento, oltre la non tossicità, l’attività antibatterica e la capacità di formazione di film protettivi, che migliorano ulteriormente la conservazione degli alimenti, impedendo la traspirazione di gas e acqua e riducendo il carico microbico.

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Funzionalità delle formulazioni di rivestimento sugli agrumi Fonte: Springer Nature

Tecnologie all’avanguardia per la nanoformulazione

La realizzazione di rivestimenti innovativi si avvale di tecnologie avanzate come:

  • ultrasuoni, tecnologia che sviluppa nanoemulsioni uniformi; 
  • microfluidizzazione, crea rivestimenti stabili e con alte capacità di incapsulamento;
  • omogeneizzazione ad alta pressione che migliora la stabilità e le proprietà antimicrobiche delle formulazioni.

Queste tecniche hanno portato allo sviluppo di rivestimenti a base di chitosano, gelatina e gomma arabica, arricchiti con composti naturali come curcumina e resveratrolo, capaci di aumentare la resistenza dei prodotti alimentari contro ossidazione e contaminazione microbica.

Mentre la ricerca avanza, queste tecnologie si preparano dunque a trasformare l’industria alimentare, garantendo un futuro più verde e sicuro per i consumatori di tutto il mondo. Con una rivoluzione che – se ben gestita – potrebbe presto diventare uno standard per il settore alimentare globale, dimostrando come innovazione e natura possano collaborare per un futuro più sano e sostenibile.

 

Federica Del Vecchio
© fruitjournal.com

 

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