In un contesto in cui le aziende e le superfici biologiche continuano la loro crescita anche nel 2023, con un avvicinamento sempre maggiore (19,8%) al target Ue del 25% di SAU bio da raggiungere entro il 2030 fissato dalla Strategia Farm to Fork, anche la diffusione delle assicurazioni agricole agevolate contro i rischi meteorologici in questo comparto risulta parzialmente in espansione. A dirlo è l’ultimo Rapporto ISMEA sulla Gestione del Rischio nell’agricoltura biologica.
Assicurazioni agricole: incremento del 3%
Secondo quanto riportato, nel 2023, il mercato delle polizze agricole agevolate nel circuito delle aziende biologiche ha oltrepassato i 648 milioni di euro in termini di valori assicurati, con un incremento di oltre il 3% su base annua. Un risultato che ricalca un trend ormai in atto da diversi anni, caratterizzati anche da un considerevole dinamismo se si esclude l’unica battuta d’arresto del 2021.
Crescono – seppur moderatamente – anche le superfici assicurate (+1,8%) che rispetto allo scorso anno hanno quasi raggiunto i 105 mila ettari. Segna invece una flessione negativa il numero di aziende assicurate biologiche, sceso sotto le 5.200 unità nel 2023, con un calo del 4% circa rispetto all’anno precedente. In compenso, sono in aumento la loro dimensione media, giunta lo scorso anno ad oltre 20 ettari (+1,2 ha sul 2022), e il valore assicurato medio per azienda.
Nel complesso, oggi le aziende assicurate biologiche rappresentano il 7,4% dell’universo delle imprese bio, mentre le superfici assicurate totalizzano un più modesto 4,3% di SAU biologica (Superficie Agricola Utilizzata), facendo registrare percentuali raddoppiate rispetto a quelle di sette anni fa.
A livello di penetrazione del bio assicurato nell’ambito del comparto assicurativo, invece, nel suo complesso, per tutte le variabili ci si attesta in media sull’8%, una percentuale sostanzialmente invariata rispetto al 2022, ma in lieve crescita nell’ultimo quinquennio.
Quali comparti si assicurano di più
Tra i dati particolarmente interessanti emersi dal Report, si inserisce quello relativo ai comparti con la più elevata concentrazione di polizze agevolate. Basti pensare che solo quattro di essi rappresentano quasi il 90% dei valori totali e con crescite ben superiori alla media. Parliamo dei comparti dell’uva da vino, della frutta, dei cereali e degli ortaggi, con dati significativi soprattutto per pomodoro da industria, mais e frumenti.
Nel settore biologico, la maggior parte delle garanzie agevolate sottoscritte copre esclusivamente avversità di frequenza (grandine, venti forti, eccesso di pioggia, eccesso di neve) e accessorie (colpo di sole, sbalzi termici, vento caldo e ondata di calore), mentre meno della metà delle polizze include le avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina). Tuttavia, come fa sapere il report, le quote di mercato dei pacchetti che includono garanzie catastrofali risultano maggiori rispetto a quanto si registra nel comparto assicurativo nel suo complesso. Inoltre, il biologico assicurato si distingue anche per un maggior ricorso a garanzie sperimentali, rappresentate nel 2023 quasi esclusivamente da polizze index based.
Assicurazioni in agricoltura: è ancora squilibrio tra Nord e Sud
Dai dati presentati nel Rapporto continua a emergere uno squilibrio a livello territoriale dell’assicurato biologico, seppur meno evidente rispetto al mercato assicurativo nel suo complesso (comprensivo delle aziende di coltivazione con metodi convenzionali). A fronte di un Nord Italia, dove si concentra oltre il 68% dei valori, pesano il 17% circa delle regioni centrali e il 15% del Mezzogiorno. Queste due ultime macroaree, dopo recuperi di quota anche significativi registrati negli scorsi anni, sembrano infatti essersi assestate su livelli stabili di rappresentatività nell’ultimo triennio, senza registrare ulteriori progressi.
Il rapporto lascia dunque emergere un assestamento del biologico in Italia per quanto concerne il mondo delle assicurazioni: dopo la forte crescita registrata fino al 2020, infatti, il bio ha mostrato negli ultimi tre anni incrementi medi più contenuti, segno di un graduale consolidamento. Il comparto continua inoltre a distinguersi per alcune peculiarità interessanti: un ruolo relativamente più rilevante delle regioni del Centro-Sud, un’attenzione particolare verso produzioni specifiche come uva da vino e mele, e un crescente interesse per la copertura contro eventi catastrofali o per l’adozione di garanzie innovative. Tutti elementi che si vanno ad aggiungere agli interessanti margini di crescita prevedibili per il bio, specie se si considera che attualmente solo una piccola percentuale di aziende e superfici biologiche è coperta da assicurazione, laddove nel settore agricolo generale tali percentuali risultano spesso nettamente superiori.
Ilaria De Marinis
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