Stress del pomodoro, un sensore per prevenirlo

Si chiama TomatoGuard ed è un sensore nasale progettato per rilevare i primi segnali di stress nelle piante di pomodoro, consentendo interventi rapidi e mirati.

da f.delvecchio
stress del pomodoro

Rilevare tempestivamente i segnali di stress del pomodoro grazie a dispositivi innovativi basati sull’intelligenza artificiale: è questo l’obiettivo di un ambizioso progetto britannico. A renderlo possibile, TomatoGuard, un sensore nasale che si concentra sullo sviluppo di capacità avanzate di apprendimento automatico per rilevare specifici composti gassosi emessi dai pomodori in condizioni di stress

Finanziato dal DEFRA (Department for Environment, Food & Rural Affairs) e da Innovate UK (agenzia per l’innovazione del Regno Unito), il progetto rappresenta un ambizioso sforzo collaborativo che riunisce alcune delle principali realtà del settore agricolo britannico. Tra i protagonisti figurano l’UK Agri-Tech Centre, promotore dell’innovazione tecnologica in agricoltura; Altered Carbon (AC), l’azienda che ha sviluppato il rivoluzionario “naso digitale”; Fargro Limited, grossista di prodotti orticoli e APS Produce, rinomato produttore commerciale di pomodori. L’obiettivo? Coniugare innovazione tecnologica e applicazioni pratiche per trasformare la coltivazione protetta in un modello di efficienza e sostenibilità.

Rilevare e monitorare gli stress del pomodoro: il cuore del progetto

Al centro di questa innovazione troviamo il sistema di sensori AI-Assisted Digital Nose sviluppato da Altered Carbon, una tecnologia d’avanguardia progettata per emulare i sensi umani e rilevare precocemente potenziali problemi nelle colture e nel terreno. Grazie a una matrice di sensori al grafene, il Digital Nose è in grado di identificare specifici gas e vapori, funzionando come un sofisticato sistema di allerta precoce per monitorare cambiamenti ambientali che indicano segnali di stress delle piante.

Il sistema è alimentato dal chip chimico avanzato K9sense, integrato con un framework di intelligenza artificiale capace di riconoscere schemi unici di composti organici volatili (VOC) emessi dalle piante sotto stress. 

stress del pomodoro

Fonte: UK Agri-Tech Centre

Una svolta per la sostenibilità agricola

Oltre a ottimizzare la gestione delle colture, la capacità di intervenire tempestivamente sui segnali di stress consente di ridurre l’uso di agrofarmaci, limitando trattamenti non necessari e minimizzando le perdite di raccolto, grazie a interventi mirati. Inoltre, attraverso il sistema di monitoraggio di eventuali condizioni di stress per piante e suolo, è possibile effettuare una regolazione ottimale di riscaldamento, umidità e ventilazione, migliorando sia la sostenibilità che la redditività del comparto.

Per garantire risultati concreti, tra gli obiettivi perseguiti dal progetto vi è il contrasto al ragnetto rosso, parassita noto per i danni significativi che causa alle coltivazioni di pomodoro. Sebbene esistano trattamenti biologici, per eliminare il problema è necessaria una diagnosi precoce. In tal senso, interviene TomatoGuard che – grazie alla sua tecnologia – può prevenire l’insorgenza o, in caso di presenza del ragnetto, migliorare l’efficacia dei trattamenti biologici e offrire un approccio avanzato e sostenibile alla gestione del parassita. Il sensore andrebbe così ad attutire anche le difficoltà legate alla minore disponibilità di opzioni di trattamento chimico, negli ultimi anni ridotte a causa di crescenti preoccupazioni legate all’ambiente, alla sicurezza alimentare e agli standard commerciali. 

Prove sul campo e futuro sviluppo

La tecnologia è attualmente sottoposta a un rigoroso programma di test in diversi contesti: ambienti controllati presso Rothamsted Research; serre dello Stockbridge Technology Centre (dal 2025) e impianti commerciali di APS Produce.

Le prime sperimentazioni presso Rothamsted Research hanno già mostrato risultati promettenti. Le prove in larga scala, previste per il 2025, permetteranno di valutare ulteriormente l’efficacia del sistema in contesti reali.

Pur essendo inizialmente pensata per i pomodori, questa tecnologia presenta inoltre un enorme potenziale di applicazione in altri sistemi di coltivazione protetta, come l’agricoltura verticale. La sua adattabilità e scalabilità – se confermate – potrebbero dunque favorire l’implementazione di TomatoGuard, con risultati significativi in termini di sostenibilità e redditività. 

 

Federica Del Vecchio
© fruitjournal.com

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