Malattie del cavolfiore: le avversità fungine

Le malattie che interessano le due brassicacee sono numerose, soprattutto quelle causate da funghi e oomiceti. Analizziamo nel dettaglio l’alternariosi e la cercosporiosi

da Ilaria De Marinis
malattie del cavolfiore funghi

Forti di un interesse economico sempre più crescente negli ultimi anni, cavolfiore e cavolo broccolo sono due colture interessate da numerose avversità biotiche e abiotiche. La pratica del monitoraggio, congiuntamente a specifici accorgimenti agronomici, è fondamentale per il controllo, ma conoscerle nel dettaglio può fare la differenza. Partiamo dalle malattie del cavolfiore e del cavolo broccolo di origine fungina.

Le malattie del cavolfiore di origine fungina

Le malattie che interessano le due brassicacee sono numerose, soprattutto quelle causate da funghi e oomiceti. Per citarne alcune, la peronospora delle brassicacee causata dall’oomicete Hyaloperonospora parasitica (Pers.) Costant, i marciumi basali (Sclerotinia sclerotiorum (Lib.) de Bary, Rhizoctonia solani Kuhn, Pythium spp.), l’ernia del cavolo (Plasmodiophora brassicae Woronin), la ruggine bianca (Albugo candida (Pers.) Kuntz), il cancro del fusto (Phoma lingam (Tode ex Fr.) Desm), il mal bianco (Eryisiphae cruciferarum Opiz ex L. June), la micosferella (Mycosphaerella brassicicola (Duby) Ces. et de Not.), la rizottoniosi (Rhizoctonia solani Kuhn), l’alternariosi (Alternaria brassicicola (Schw.) Wiltshire) e la cercosporiosi (Cercospora brassicicola Henn.).

Alternariosi o dark leaf spot

malattie del cavolfiore alternariosi

Alternariosi con la sua caratteristica macchia nerastra tondeggiante (dark brown circular) con al centro anelli concentrici, circondata da un alone giallo (sinistra) e tipici annerimenti sulla infiorescenza del cavolfiore (Fonte: Alternaria Leaf Spot of Brassicas | Cornell Vegetables).

L’agente eziologico di questa malattia è l’ascomicete Alternaria brassicicola, capace di causare danni economici più importanti delle altre due specie affini, A. brassicae e A. raphani. In passato, questo fungo era in grado di decimare intere produzioni di brassicacee, fino a una diminuzione del 70% della resa. Oggi, grazie a una migliore conoscenza della biologia del patogeno e all’adozione di strategie di difesa mirate, i danni sono più contenuti. Il patogeno, diffuso in tutto il mondo, presenta una maggiore virulenza su cavolo, cavolfiore e ravanello. La sintomatologia è variabile a seconda dell’organo vegetale colpito dalla malattia, poiché può manifestarsi su foglie, fusti, infiorescenze, frutti (silique) e semi. Sulle foglie (foto 1), soprattutto quelle esterne, è possibile osservare delle macchie nerastre tondeggianti (dark brown circular) circondate da un alone giallo, larghe fino a 1-2 cm che, in condizioni di elevata umidità, tendono facilmente a necrotizzare e sulle quali è possibile osservare le strutture riproduttive del patogeno, caratterizzate da conidi, che con un’attenta osservazione al microscopio ottico, appaiono di colore bruno pallido dalle dimensioni variabili, dotati di vari setti trasversali, raramente longitudinali. I sintomi compaiono generalmente entro 2-5 giorni dall’infezione, indipendentemente dalle temperature. Sulle infiorescenze, la malattia si manifesta attraverso annerimenti (o nerumi) più o meno estesi, sulle quali si sviluppa spesso un micelio nerastro, causando un deprezzamento commerciale del prodotto finale (foto 1). Il patogeno si conserva nel seme (per infezioni avvenute a carico delle silique), solitamente sui tegumenti esterni e più raramente sull’embrione e sui residui della piante infette, dove vi può rimanere per periodi piuttosto lunghi sotto forma di micelio. In condizioni favorevoli, con temperature comprese tra 25-27 °C e almeno 12-14 ore con un’umidità relativa superiore al 90%, avviene la sporulazione. I conidi si diffondo attraverso il vento (diversi km) e schizzi di pioggia. Una volta raggiunta una superficie recettiva (foglie e/o infiorescenze), e in presenza di acqua libera, i conidi germinano e penetrano direttamente (meno frequente è la penetrazione stomatica), sviluppandosi sull’epidermide del tessuto vegetale. Una efficace strategia integrata per il controllo di questa malattia deve includere attenzioni agronomiche come l’utilizzo di semente sana, adeguate rotazioni colturali, eliminazione dei residui colturali, gestione razionale delle brassicacee spontanee e riduzione dell’irrigazione per aspersione, preferendo – ove possibile – la microirrigazione. Nell’ambito del controllo biologico, abbiamo la possibilità di utilizzare un BCA (biocontrol agent) come Streptomyces griseoviridis, in grado di proteggere le giovani piante anche da altri patogeni, applicato al trapianto attraverso il bagnetto radicale con soluzioni di spore. In aree particolarmente suscettibili al patogeno, potrebbe essere necessario ricorrere a interventi con fungicidi autorizzati al verificarsi delle condizioni favorevoli per l’insorgenza della malattia, tenendo conto della nota resistenza del patogeno a diversi fungicidi come fludioxonil e azoxystrobin.

Cercosporiosi o Cabbage light leaf spot

Cercosporiosi-su-cavolo-broccolo-con-le-tipiche-macchie-bianche-contornate-da-necrosi

Cercosporiosi su cavolo broccolo con le tipiche macchie bianche contornate da necrosi

La cercosporiosi è causata dall’ascomicete Cercospora brassicicola, un patogeno in grado di arrecare danni significativi alle colture in assenza di un accurato monitoraggio. Come per A. alternata, il patogeno C. brassicicola, è in grado di infettare numerose specie appartenenti alla famiglia delle brassicacee, incluse le piante spontanee che contribuiscono alla sopravvivenza del patogeno in campo. La malattia si manifesta sulla pagina superiore delle foglie con macchie circolari irregolari, fino a 8 mm di diametro, di colore marrone chiaro o bianco con margine bruno scuro. Queste macchie si distinguono da quelle causate da A. alternata per l’assenza di anelli concentrici (foto 2). In corrispondenza di queste macchie, sulla pagina inferiore è possibile osservare con una lente d’ingrandimento il feltro biancastro di conidi. Le foglie esterne sono le prime a essere colpite e/o a cadere. La diffusione degli organi riproduttivi del patogeno, i conidi, è affidata soprattutto agli schizzi d’acqua e al vento. In generale, è una malattia favorita da condizioni umide e temperature fresche inferiori a 20 °C. Per il controllo agronomico si rimanda alle indicazioni date per il patogeno precedente. Normalmente, il controllo chimico eseguito con prodotti fitosanitari autorizzati su cavolfiore e cavolo broccolo contro l’alternariosi è efficace nel contenere i danni causati da questa malattia. D’altra parte, un attento e costante monitoraggio delle foglie assicura una maggiore efficacia delle strategie di controllo mitigando l’impatto di questa malattia in campo.

 

A cura di: Alessandro Albanese – Dottore magistrale in Medicina delle Piante
©fruitjournal.com

 

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