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Pensato per favorire la modernizzazione e la sostenibilità del settore agricolo italiano, il Credito d’Imposta 5.0 è un incentivo fiscale introdotto dal Governo per sostenere le imprese che investono in progetti di innovazione finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e alla transizione ecologica.
Sebbene accolta con favore, sin dalla sua introduzione, questa misura ha sollevato numerosi dubbi tra gli operatori del settore, soprattutto riguardo ai requisiti di accesso e alle modalità di richiesta. Le incertezze hanno spesso rallentato l’adozione dell’incentivo, impedendo alle aziende di sfruttarne a pieno i benefici. Per rispondere alle numerose domande degli agricoltori e degli imprenditori, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato una serie di FAQ che chiariscono i punti più critici e semplificano le procedure burocratiche. Questi chiarimenti rappresentano un passo avanti fondamentale, perché permettono alle aziende di comprendere meglio come accedere all’agevolazione e di pianificare con maggiore sicurezza gli investimenti in nuove tecnologie e macchinari più efficienti.
Credito d’imposta 5.0: cos’è e chi può beneficiarne
Prima di chiarire i passaggi più controversi è bene comprendere cosa prevede questa misura.
Come anticipato, il Credito d’Imposta Transizione 5.0 è un incentivo fiscale che mira a promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica nel settore produttivo nazionale. Inserito nel più ampio contesto del Piano Transizione 5.0, questo strumento è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio italiano ed è riconosciuto per gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 in beni materiali e immateriali strumentali all’esercizio d’impresa. Come indicato dalla normativa, gli investimenti devono essere parte di progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici, con una diminuzione minima del 3% a livello di struttura produttiva o del 5% per specifici processi produttivi. A seconda dell’entità dell’investimento e della percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta, le aliquote del credito d’imposta variano dal 45 al 5%. È inoltre previsto un incremento dell’aliquota fino al 63% per investimenti in moduli fotovoltaici destinati all’autoproduzione e all’autoconsumo da fonti rinnovabili, escludendo le biomasse.
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Rinnovo del parco macchine agricole: credito del 35%
Complici le recenti modifiche al Credito d’Imposta 5.0 introdotte con la Legge di Bilancio 2025, in tanti addetti ai lavori sono sorti dubbi interpretativi. Da qui il documento redatto dal Ministero aggiornato al 24 febbraio 2025. All’interno, uno degli aspetti più rilevanti chiariti riguarda il rinnovo del parco macchine agricole, una necessità sempre più pressante per le aziende del settore. Con il Credito d’Imposta 5.0, le imprese che sostituiscono macchinari obsoleti, come trattori e attrezzature con motori di categoria Stage I o inferiore, con nuovi modelli più efficienti e conformi allo standard Stage V, possono beneficiare automaticamente di un credito d’imposta del 35%. Questa agevolazione consentirà di incentivare l’adozione di tecnologie agricole più moderne, riducendo le emissioni e migliorando l’efficienza operativa.
Un elemento chiave di questa misura è la semplificazione burocratica: a differenza di altri incentivi legati alla transizione ecologica, le aziende non dovranno fornire complesse dimostrazioni sul risparmio energetico ottenuto. Il credito verrà riconosciuto in automatico per chi sostituisce macchinari obsoleti con modelli più performanti. Tuttavia, resta l’obbligo di certificare il risparmio energetico attraverso calcoli in tonnellate equivalenti di petrolio (Tep). Per rendere più agevole questo passaggio, il Ministero ha introdotto una metodologia semplificata per la misurazione dell’efficienza energetica, affidata ad enti certificatori autorizzati. Inoltre, il Ministero ha previsto un’importante tutela per le aziende che puntano a ottenere un credito d’imposta superiore al 35% dimostrando un risparmio energetico più elevato. Se al termine del processo di verifica il risparmio effettivo risultasse inferiore alle stime iniziali, l’impresa non perderà l’accesso all’agevolazione: potrà comunque beneficiare della soglia minima del 35%, evitando così il rischio di vedere annullato completamente il beneficio fiscale.
Cumulabilità con altri incentivi e strategie aziendali
Un altro aspetto cruciale del Credito d’Imposta 5.0 riguarda la possibilità di cumularlo con altri strumenti di sostegno finanziario, sia a livello nazionale che europeo. Questa caratteristica amplia le opportunità per le imprese agricole, consentendo loro di combinare diversi incentivi per ottimizzare gli investimenti in innovazione e sostenibilità. Tra le agevolazioni più rilevanti con cui il credito può essere cumulato, vi sono i fondi delle Zone Economiche Speciali (ZES), che offrono vantaggi fiscali e contributivi alle imprese che operano in determinate aree svantaggiate, e altri strumenti regionali o europei destinati alla modernizzazione del settore primario. Tuttavia, non tutte le combinazioni di incentivi sono automaticamente ammesse: le imprese devono valutare con attenzione la compatibilità tra le diverse misure di sostegno, rispettando i limiti imposti dalla normativa. In particolare, è necessario verificare che la somma degli incentivi ottenuti non superi la spesa effettivamente sostenuta per l’investimento, evitando così il rischio di un finanziamento eccessivo che potrebbe portare alla revoca di parte delle agevolazioni. Inoltre, alcuni incentivi potrebbero escludere esplicitamente la cumulabilità con il Credito d’Imposta 5.0, rendendo fondamentale un’analisi preliminare prima di accedere ai diversi strumenti di finanziamento. Dal punto di vista strategico, le imprese agricole dovrebbero adottare un approccio proattivo, valutando tutte le possibilità offerte dai finanziamenti pubblici e costruendo un piano di investimenti coerente. Per fare ciò, è consigliabile rivolgersi a consulenti esperti in finanza agevolata, che possano guidare l’azienda nella scelta delle agevolazioni più vantaggiose e compatibili tra loro. Un utilizzo efficace della cumulabilità può consentire non solo di abbattere i costi iniziali degli investimenti, ma anche di migliorare la competitività aziendale nel lungo termine, favorendo una transizione ecologica e digitale più sostenibile ed efficiente.
Un’opportunità concreta per il futuro dell’agricoltura
Con questi nuovi chiarimenti, il Credito d’Imposta 5.0 si conferma uno strumento chiave per il settore agricolo: la semplificazione burocratica e la possibilità di combinare più incentivi rappresentano fattori chiave in termini di sicurezza e competitività per le imprese che devono affrontare la transizione ecologica. D’altra parte, spetterà a ciascuna di esse cogliere questa opportunità e pianificare al meglio i propri investimenti per un futuro più sostenibile ed efficiente. Il messaggio, da parte delle istituzioni, è chiaro: rendere il Credito d’Imposta 5.0 un’opportunità concreta e facilmente fruibile per tutto il comparto agricolo.
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Ilaria De Marinis
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