Lo studio agronomico della rete “De Agricoltura” ha organizzato il “Primo corso professionale di potatura dell’olivo da terra a vaso policonico”, tenutosi sabato 25 e domenica 26 febbraio 2018 a Trani presso Tenuta Lama Gorga. L’agronomo Salvatore Malcangi, organizzatore del corso, ha spiegato a Fruit Journal le motivazioni che hanno portato alla realizzazione delle due giornate di formazione: “Il vaso policonico è una realtà ad oggi poco nota nel Nord Barese tanto da risultare, per molti produttori, una vera novità; come emerso dal corso questa forma di allevamento possiede ben 100 anni di storia come anche di studi e sperimentazioni. L’intento è dunque quello di mostrare che anche in un olivicoltura strutturata ed efficiente come la nostra, vi è la possibilità di applicazione di una tecnica che mira alla salvaguardia della sicurezza dell’operatore e la redditività dell’olivicoltore”.
Il corso ha visto un’ eccezionale partecipazione di operatori del comprensorio olivicolo pugliese, specie del nord barese. Ben oltre ogni aspettativa, l’olivicoltura pugliese ha dimostrato la volontà di mettere in discussione i sistemi di potatura locali, caratterizzati dal vaso barese.
La scuola di potatura dell’olivo
La prima parte del corso si è tenuta in sala e, dopo i saluti di rito degli organizzatori e del Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Bari, Dott. Agr. Giacomo Carreras, hanno preso la parola gli esponenti della “Scuola di Potatura dell’Olivo”; tale “scuola”, ad oggi, non possiede una struttura fisica di riferimento ma è possibile recuperare ogni informazione inerente ad essa dal sito: www.scuolapotaturaolivo.it. Si tratta di un progetto formativo nato a novembre del 2017 il cui intento è quello di fare gruppo coeso e tecnicamente preparato alla divulgazione dei criteri tecnico/fisiologici retrostanti al vaso policonico, permettendo inoltre a produttori e tecnici di conoscere e rispettare la pianta e l’ambiente in cui è inserita.
La lezione del Dottor Giorgio Panelli, intitolata “Coltivazione dell’olivo: pregiudizi, tradizioni e nuove conoscenze” ha puntato a scardinare i pregiudizi legati all’olivo e le opinioni di coloro che ritengono di sapere senza aver mai interpellato la scienza. “Il nostro compito – spiega Panelli – è quello di confutare le conoscenze errate legate alla coltivazione dell’Olivo”.
I punti di forza della potatura dell’olivo da terra, a vaso policonico
A supportare il professore in aula e in campo c’era anche il Dottor Antonino Filippo Lonobile, tra i fondatori della Scuola di potatura. Lonobile ha spiegato a Fruit Journal i vantaggi di questa forma di allevamento: “Grazie alla potatura a vaso policonico vengono rispettate tutte le esigenze della pianta, favorendo la crescita verso l’alto per cercare la luce. Infatti siamo noi che creiamo delle cime su ogni branca principale. Il vaso policonico è infatti formato da un tronco e da 3, 4 o 5 branche primarie che hanno una naturale conclusione verso l’alto. Inoltre, grazie a questo metodo, stimoliamo la pianta ad emettere rami fruttiferi nella zona in cui riusciamo a raccogliere e a potare con più facilità, avvantaggiando così l’olivicoltore. Possiamo affermare che questa tecnica è un venirsi incontro con la pianta e ci fa risparmiare tempo, perché potiamo in sicurezza da terra, con una maggiore visione d’insieme del lavoro che svolgiamo, perché possiamo allontanarci dalla pianta con facilità per vedere la chioma nel suo complesso. Infine, quando la pianta avrà raggiunto il suo equilibrio vegeto-produttivo ci sarà da lavorare sempre meno con la potatura, quindi il tempo da dedicare sarà di anno in anno sempre minore e il reddito dell’agricoltore ne gioverà”.
Ebbene è auspicabile che il settore olivicolo, nell’epoca delle innovazioni, continui a rivolgersi con fiducia verso nuovi sistemi colturali nell’ottica di una necessaria ottimizzazione dei redditi e dell’imprescindibile sicurezza dell’operatore che, secondo il metodo di potatura divulgato da Pannelli, potrà potare da terra superando tutti i rischi legati al lavoro in quota.
La grande adesione al corso organizzato da De Agricoltura ci spinge a credere che l’olivicoltore perseveri sulla formazione non trascurando la trasformazione olearia e la successiva commercializzazione, un’ attività ancora oggi appannaggio pressoché esclusivo del settore secondario. Questo processo potrà essere coltivato solo da agricoltori capaci di percepire l’innovazione e guidati da professionisti che, scevri da compromessi di altra natura, potranno assistere le aziende agricole verso forme d’impresa sempre più avanzate.
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