Innovazione varietale per rilanciare il settore | seconda parte

da Redazione FruitJournal.com

Le varietà triploidi, presentano il vantaggio di produrre frutti apireni dato lo sbilanciamento cromosomico 3X (27 cromosomi) che non determina la produzione di gameti fertili.

L’istituto di agrumicoltura di Acireale, ora noto come CREA – OFA, è stato pioniere in tale filone di ricerca, conducendo un programma di selezione sin dal 1978 , che ha consentito di ottenere a partire dagli anni ’90 diverse varietà come Tacle, Clara e Camel, a cui sono seguite nel 2000 Alkantara, Mandalate e Mandared.

Le ultime selezioni sono:

Early Sicily, che deriva dall’incrocio tra Clementine Oroval e Arancio Tarocco, che presenta pianta vigorosa e produttiva, frutto con caratteristiche interne intermedie tra i due parentali, peso di circa 150 g e raccolta ai primi di novembre;

Sweet Sicily, presenta pianta produttiva e scarsamente spinescente, con frutto che supera i 150 g di peso, di elevata succosità e colorazione antocianica della polpa a gennaio; si può raccogliere a partire da novembre.In Spagna, presso l’IVIA di Valencia, sono stati selezionati altri ibridi triploidi come Safor e Garbì. Il Safor deriva dall’incrocio tra Fortune e Kara, matura tra fine febbraio e principi di marzo e può essere raccolto fino ad aprile, il frutto è di colore arancio intenso, facile da sbucciare, con polpa molto succosa e buon sapore; pianta di buon vigore e produzione con foglie grandi, buona l’affinità con il Citrange carrizo.

Successivamente matura Garbì che presenta caratteristiche simili, con raccolta nella II decade di marzo. Un triploide spontaneo è il Winola (ibrido tra Wilking e Minneola) ottenuto in Israele presso il Volcani Center; interessante per le caratteristiche del frutto e la tardività di maturazione, la produzione è elevata ma alternante. Dall’Università di Riverside in California sono stati licenziati 3 triploidi tardivi Shasta Gold, Tahoe Gold e Yosemite Gold, che derivano dall’incrocio tra (Temple x Dancy 4N) x Encore 2N; presentano frutti a maturazione tardiva (da gennaio-febbraio a marzo aprile), con pochi semi, buona qualità del frutto, colore intenso della buccia, elevato grado zuccherino e succosità, buona tenuta del frutto sulla pianta. La produttività è elevata ma può essere alternante.

 

                                          Frutti di Washington navel, capostipite di molte varietà ombelicate.

 

I Mandarino-simili

In questo gruppo rientrano una serie di specie ed ibridi che hanno in comune alcuni caratteri pomologici quali pezzatura media, sbucciabilità, assenza di semi, pur con leggere differenze organolettiche. Tutti gli ibridi ed i mandarini considerati necessitano di un’attenta validazione prima della loro diffusione in quanto possono determinare impollinazione incrociata con varietà di clementine molto diffuse nei nostri areali, favorendo la presenza di semi nei frutti. Nella fase medio-tardiva si conferma l’interesse per la cv Afourer. I frutti, di colore arancio intenso e facili da sbucciare, sono però soggetti a impollinazione incrociata; la buona succosità e l’elevata acidità consente la raccolta a febbraio. Negli ultimi anni dall’IVIA di Valencia sono stati selezionati alcuni ibridi come Moncada (Clementine Oroval per mandarino Kara), con pianta a portamento aperto, vigorosa, con frutto di grosse dimensioni ma con molti semi, ridotti in numero nella varietà irradiata (Moncalina), si raccoglie da fine gennaio.

Dall’Università di Riverside in California è stato selezionato il Gold Nugget, (mand. Kincy per mand. Wilking), pianta di elevata produttività, con frutto apireno a maturazione tardiva (febbraio-marzo); elevato grado zuccherino, buccia di colore giallo pallido e molto corrugata.Una varietà a maturazione tardiva è l’Orri, selezionato in Israele dalla varietà Orah irradiata con raggi gamma, si raccoglie da febbraio a aprile, la buccia è di colore arancio e facile da sbucciare. Un’altra varietà ottenuta in Israele per mutazione indotta di Murcott, è la Mor, con frutti simili a quelli di Murcott ma con qualche seme.

In California è stato ottenuto il Tango, mutazione indotta di Nadorcott, caratterizzato da pianta di buona produzione, con frutti apireni di colore arancio intenso.

 

                                         Frutti di Fukumoto, cv interessante per l’anticipo di maturazione.

 

Il Clementine

Per questa specie sono disponibili diverse varietà che consentirebbero di avere un calendario di produzione abbastanza ampio a partire da ottobre fino a febbraio.Capostipite di molte delle varietà disponibili è il Clementine comune, coltivato principalmente in Calabria, seguita dalla Puglia, dalla Sicilia e dalla Basilicata, dove ha trovato le migliori condizioni ambientali che permettono di conseguire ottime produzioni quanti-qualitative, compresa l’apirenia, determinata dall’autoincompatibilità e dalla coltivazione in purezza, in assenza di specie ed ibridi interfertili.

Dal Clementine comune, che alle ottime caratteristiche organolettiche purtroppo associa una scarsa conservazione sulla pianta che poi determina un deprezzamento della produzione con limitato periodo di commercializzazione, sono derivate direttamente o indirettamente le varietà maggiormente coltivate. Le innovazioni introdotte negli ultimi anni sono prevalentemente di origine spagnola, ottenute da mutazione di Oronules, con calendario di produzione nel periodo precoce. La prima a maturare è Prenules, rilevata a Valencia nel 1996, con frutti di colore arancio intenso, e buccia di medio spessore facile da sbucciare; si raccoglie in Spagna a partire da metà settembre.

Di pari epoca è Basol, riscontrata nel 1999 a Castellon (Spagna), con frutti di colore arancio intenso. Cultifort, riscontrata nel 1997 ad Alicante, con pianta di buon vigore e portamento aperto, foglie di piccole dimensioni, coriacee e di colore verde scuro; frutto simile per pezzatura ad Oronules di colore arancio intenso, si sbuccia con facilità, polpa apirena con un buon contenuto in succo, che però può impollinare ed impollinarsi con varietà compatibili. Dopo qualche giorno si raccoglie Orogros o Pri 26 originatosi da una mutazione spontanea di Oronules scoperta nel 1996 a Valencia, simile al precedente per caratteri della pianta e del frutto.

Tutte queste varietà presentano la produzione di gemme multiple nelle combinazioni di innesto con i potinnesti Citrange, che determina un minore accrescimento e uno stato debilitato che può portare al disseccamento della pianta. Questo fenomeno si manifesta con protuberanze esterne, a cui corrispondono estroflessioni all’interno del tronco che provocano un restringimento dei vasi, che determina una precoce entrata in produzione delle piante e una produttività interessante nei primi anni.

Per risolvere tale problematica, la cui eziologia non è ancora ben chiara, viene consigliata la schermatura del tronco con materiale plastico o appositi shelter così come, l’utilizzo di un intermedio vigoroso. Nella fase tardiva per irradiazione di Clemenules è stata ottenuta Clemenverd, che matura da metà gennaio, con colorazione della buccia ritardata. Quanto sopra illustrato rappresenta lo scenario dell’innovazione varietale nel breve e medio periodo; un’innovazione che è bene sottolineare e ripetere, merita di essere interpretata correttamente per produrre i benefici e vantaggi che l’imprenditore e consumatore si aspettano.

 

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Autore: Carmelo Mennone AASD Pantanello – Alsia Regione Basilicata

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