Freddo e piogge: in ritardo la fioritura delle drupacee

A riportarlo un'analisi del Servizio Agrometeorologico Lucano dell'ALSIA, che prevede un ritardo fino a 15 giorni per le drupacee

da uvadatavoladmin
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In Basilicata le ondate di freddo registrate nel mese di marzo hanno sfavorito le primizie: in ritardo la fioritura delle drupacee.

Secondo un’analisi elaborata dal Servizio Agrometeorologico Lucano dell’ALSIA, l’andamento climatico di marzo ha compromesso la coltivazione delle primizie, determinando un ritardo anche di 15 giorni della fioritura delle drupacee.

Come riportato dall’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, fatta eccezione per la terza decade che ha visto un afflusso di aria calda e un incremento delle temperature, il mese di marzo ha registrato “un andamento climatico piuttosto avverso per l’agricoltura mediterranea, perché è stato freddo e per buona parte siccitoso”.

A subirne le maggiori conseguenze le colture frutticole in pieno campo, che di fatto registrano un ritardo nella ripresa vegetativa, frenando così l’anticipo che si era avuto a inizio febbraio.

Inoltre, stando alle medie di marzo 2022, si sono registrate forti differenze tra Nord e Sud Italia, con una situazione praticamente rovesciata. Se nelle regioni settentrionali il passaggio dall’inverno alla primavera è stato segnato da caldo e siccità, in quelle del Mezzogiorno non sono mancati freddo e precipitazioni. A confermarlo anche le elaborazioni del CNR-ISAC che evidenziano come la stagione invernale sia stata molto più fredda al Sud rispetto al Nord.

“Dal punto di vista pluviometrico – riporta ancora l’Alsia – la maggior parte dell’Europa è stata più secca della media, con l’eccezione della Penisola Iberica dove sono state registrate piogge in quantità superiori, in netta opposizione con la siccità osservata a febbraio”.

“Analizzando con maggiore dettaglio quanto è accaduto su scala regionale, dobbiamo ricordare che numerose sono state le ondate di freddo che da fine febbraio e per tutto il mese di marzo hanno investito le regioni adriatiche” aggiunge poi l’Agenzia lucana.

“Nelle località monitorate si contano oltre 22 giornate con valori di temperatura media giornaliera inferiori a quelli stagionali. Gli scarti più elevati sono stati raggiunti nei primi 15 giorni del mese con punte di oltre -5°C, culminati poi, con la gelata del 12 e 13. Le gelate da irraggiamento hanno interessato tutta la regione, Metapontino compreso, visto che in alcune località di questa area la temperatura minima notturna è scesa oltre -4°C. Di fatti, le temperature minime sono state negative in tutte le aree climatiche monitorate. Tuttavia, va precisato che numerose sono state le giornate con cielo sereno o poco nuvoloso, per cui spesso l’escursione termica ha superato i 15°C“.

Un simile andamento climatico ha dunque compromesso la coltivazione delle primizie: le varie ondate di aria fredda, infatti, hanno ritardato la fioritura delle drupacee in Basilicata.

Fortunatamente questo non si è tradotto in un calo produttivo per la stagione 2022.

D’altra parte il rischio è di ritrovarsi con un surplus di frutti sul mercato in una fase commerciale solitamente occupata dalla produzione emiliano-romagnola. Senza contare l’aggiunta delle drupacee in arrivo dalla Spagna che, proprio a causa delle gelate di aprile, giungeranno con grande ritardo sui mercati, rappresentando così un’ulteriore sfida per il comparto lucano.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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