Monitoraggio Xylella, focolaio anche in zona indenne

Secondo l'ultimo aggiornamento, salgono a 38 gli ulivi positivi e spuntano tre nuovi focolai a Polignano, di cui uno in zona indenne

da uvadatavoladmin
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Cattive notizie dopo l’ultimo aggiornamento del monitoraggio Xylella: altri 38 ulivi positivi e tre nuovi focolai in agro di Polignano. Tra questi anche uno sito in zona indenne.

Preoccupano i dati diffusi dopo l’ultimo monitoraggio Xylella: secondo quanto riportato dal portale, sale a 38 il numero di ulivi infetti ed emergono 3 nuovi focolai, di cui uno sito in zona indenne.

Con la pubblicazione di altri 11 rapporti di prova, è stata certificata l’identificazione di altre 38 piante infette, distribuite tra Polignano (16), Monopoli (6) e Fasano (16), che porta il totale stagionale di ulivi colpiti da Xylella a 124 positivi.

I 16 olivi positivi di Fasano – si legge nel comunicato  di Infoxylella – vanno ad ampliare ulteriormente il focolaio in zona contenimento di Lamalunga, a ridosso della SS16, che con questo aggiornamento si porta ad appena 130 metri dalla zona cuscinetto. Sempre a ridosso della SS16, inoltre, si aggiungono altri 6 ulivi ai 20 positivi del focolaio già noto di Contrada Chiesa dei morti, in agro di Monopoli.

Più complicata la situazione riscontrata nei pressi di Polignano. Qui, nel medesimo focolaio a ridosso della SS16 in direzione Monopoli dove erano già stati individuati 8 olivi infetti, l’ultimo monitoraggio Xylella ha infatti registrato la presenza di altre 5 piante positive. L’elemento sconcertante è che si tratta di due rosmarini e un mirto, specie mai risultata infetta fino a questi ultimi dati.

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A preoccupare, però, è l’intercettazione di un focolaio in zona indenne, sulla provinciale 121 Conversano-Polignano, in un’area a circa due km dal centro abitato, altamente frequentata da autoveicoli e mezzi pesanti.

Nello specifico, tale focolaio al momento comprende 9 piante, ma la presenza di un rosmarino e la sintomatologia avanzata su almeno uno degli olivi infetti fanno ipotizzare che non si tratti di una introduzione recente del batterio.
Accanto a questo, essendo la zona indenne a poca distanza dalla zona cuscinetto, è prevedibile che a breve le autorità fitosanitarie procederanno alla delimitazione di una ulteriore zona cuscinetto di 5 km di diametro.

Alla diffusione dei dati dell’ultimo monitoraggio Xylella sono seguite diverse reazioni. Tra queste, anche quella di Cia Puglia. “Abbiamo sempre sostenuto che la Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della burocrazia, della politica e della giustizia – ha ricordato il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo – non ci eravamo sbagliati, stante l’avanzamento del batterio giunto ormai in provincia di Bari. Sulla Xylella ormai bisogna attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti (questi ultimi per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali), destinando, sempre più velocemente e superando i sempre presenti intoppi di natura burocratica, gli indennizzi stanziati, con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e l’attuazione delle buone pratiche agricole. A tal proposito si ribadisce ancora una volta che il nostro riferimento è sempre stata e sarà la scienza”.

“In questi anni – ha poi aggiunto – gli agricoltori hanno rispettato le regole, innanzitutto eseguendo regolarmente le buone pratiche agricole e tutte le procedure previste dai piani di azione annuali varati dalla Regione Puglia, con un aumento esponenziale dei costi a fronte di bilanci aziendali in molti casi ridotti a zero.

Restano ancora delle criticità, soprattutto notevoli ritardi, circa la eradicazione delle piante infette per le quali i proprietari non avanzano richiesta di eradicazione volontaria.

In tal caso le reticenze dei proprietari e le azioni di contrasto messe in atto dagli stessi stanno ritardando notevolmente la eradicazione delle piante infette in alcune zone. A tal proposito serve un cambio di passo e servono procedure più veloci, snelle e forzate per ridurre in tempi brevi la grande massa di inoculo rappresentato dalle piante infette”.

Nel frattempo, però, Xylella continua la sua avanzata e il numero di ulivi infetti continua a salire.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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