Il licopene è il pigmento rosso più comune negli alimenti e fa parte dei carotenoidi, considerati i pigmenti precursori della vitamina A. Noto per le sue proprietà antiossidanti e per la salute di cervello, cuore e occhi, il licopene si trova soprattutto nei pomodori, ma anche negli agrumi come pompelmo rosa e arance rosse. Grazie alle più recenti tecniche di miglioramento genetico, però, le prospettive si ampliano e anche agrumi diversi dalle arance rosse si aggiungono ora alla lista dei frutti contenenti il pigmento.
A confermarlo, uno studio sull’ottenimento di agrumi arricchiti con licopene condotto da un gruppo del Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura del CREA e pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers.
Un lavoro di ricerca che, oltre ad aprire prospettive in quella direzione, introduce un’altra importante novità: l’ottenimento di frutti arricchiti in contemporanea di licopene e antocianine. Finora, infatti, nessuno era riuscito a sviluppare varietà di agrumi contenenti entrambi i composti poiché difficile risulta combinarli sfruttando i tradizionali approcci di allevamento, che richiedono molto tempo e risorse. Decisiva, quindi, è stata l’idea di ricorrere alle avanzate tecnologie di ingegneria genetica in grado di produrre nel DNA modifiche indistinguibili da quelle naturalmente presenti.
L’editing del genoma mediante tecnica CRISPR/Cas9 è risultato utile per migliorare le varietà, modificando alcuni tratti specifici. La tecnica, tuttavia, non è facilmente utilizzabile per migliorare i caratteri di qualità dei frutti di agrumi, a causa della non conoscenza di geni chiave, del lungo stadio giovanile e della difficoltà di generare intere piante. Per tali ragioni, è stato quindi utilizzato un approccio di modifica del genoma volto a eliminare il gene della beta-ciclasi responsabile della conversione del licopene in betacarotene. Questo ha fatto sì che le arance, rosse per la presenza di antocianine, potessero accumulare anche licopene. La ricerca, condotta su cinque diverse arance dolci pigmentate con antocianine e dei gruppi varietali Tarocco e Sanguigno, oltre al portainnesto Citrange Carrizo, ha ottenuto buoni risultati.
L’86% delle piantine prodotte, infatti, è stato modificato con successo.
Come sottolineato dalla coordinatrice del lavoro, Concetta Licciardello, si tratta della prima volta in cui la ricerca utilizza il genome editing per produrre varietà di agrumi contenenti antociani e licopene. Si tratta di due caratteri che è molto difficile combinare in una varietà con i tradizionali metodi di miglioramento genetico. In tal senso, il vantaggio derivante dall’uso dell’innovativa tecnica consiste nella possibilità di utilizzare “forbici molecolari” che consentono di intervenire in un carattere senza alterare il background genetico. Nel caso specifico, è stato possibile preservare il background genetico delle varietà e introdurre caratteri di pregio per la salute umana. Il tutto a vantaggio e tutela del Made in Italy.
A riprova dell’importanza di questo studio, bisogna ricordare inoltre che la richiesta di agrumi sul mercato aumenta se pigmentati con antociani e licopeni.
Gli antociani proteggono da malattie cardiovascolari, prevengono il cancro, contrastano obesità e diabete di tipo 2. Il licopene riduce gli effetti negativi del cancro e delle malattie cardiovascolari, dei processi infiammatori e del morbo di Parkinson.
In sintesi si tratta quindi di una nuova e concreta possibilità per gli agrumicoltori che vedono coniugare in un’unica varietà caratteristiche tecnico agronomiche, qualità e persino benessere dei consumatori.
Silvia Seripierri
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