Tuta absoluta: biologia e lotta

Tra i parassiti del pomodoro, Tuta absoluta desta molte preoccupazioni e utile potrebbe risultare la presenza di ragni della specie Cyrtophora citricola.

da Silvia Seripierri

Tra gli insetti parassiti del pomodoro, Tuta absoluta riveste grande importanza per diverse Solanacee. Si tratta di un lepidottero della famiglia dei Gelechidi, presente in diverse aree del mondo, tra cui l’Europa (dov’è stata rinvenuta per la prima volta nel 2006) e l’Italia (rinvenuta nel 2008, nelle serre di pomodori e melanzane della Calabria), che preoccupa molto i produttori. In caso di infestazione, infatti, il prodotto non è più commerciabile, determinando così perdite economiche. Il rischio, inoltre, è che il lepidottero sviluppi resistenze alle sostanze attive impiegabili.

Il ciclo biologico

Durante il ciclo vegeto-riproduttivo del pomodoro si susseguono diverse generazioni di Tuta absoluta, in funzione dell’andamento climatico della zona. Per esempio nell’Italia meridionale si possono contare tra le sei e le nove generazioni.

Lo sfarfallamento dei primi adulti avviene a fine inverno, ma i voli diventano più consistenti solitamente dalla prima metà di giugno in poi. Per quanto riguarda la riproduzione, invece, le femmine possono deporre fino a 260 uova (150 in media) isolate o in piccoli gruppi su foglie, sepali o fusti e, quando le temperature sono comprese tra i 23 e i 27 °C, l’incubazione delle uova dura solo 5 giorni. Le larve appena nate sono le responsabili dei maggiori danni sui frutti, perché scavano mine (ovvero gallerie) nei tessuti. Una volta raggiunta la maturità, poi, queste larve si incrisalidano nel terreno, nelle foglie o nella zona del calice.

Tignola del pomodoro: quali danni

Il lepidottero è responsabile sia di danni diretti che indiretti a carico delle coltivazioni di pomodoro in pieno campo e in serra. Il danno principale, di cui T. absoluta è responsabile, è legato all’attività trofica della larva, perché scava mine dapprima nelle foglie per poi passare a piccioli, fusto e bacche. Per questa caratteristica e per via della perforazione che la larva causa sul frutto, si crea un varco per l’ingresso di funghi e batteri patogeni, responsabili di danni indiretti.

Importante sottolineare che le infestazioni e i danni da T. absoluta non si registrano solo su pomodoro, ma anche su patate, melanzane e talvolta peperoni e fagiolini.

Come intervenire

Tenere sotto controllo le infestazioni di tignola del pomodoro non è facile, ma le pratiche a disposizione per il controllo chimico, biologico e preventivo non mancano. Tra questi rientrano:

  • le lavorazioni del terreno mirate a eliminare il maggior numero possibile di crisalidi svernanti;
  • l’utilizzo di reti antinsetto in pieno campo e all’ingresso delle serre;
  • le rotazioni colturali facendo attenzione a quali sono le piante ospiti di questo lepidottero;
  • l’acquisto di materiale di propagazione sano;
  • l’eliminazione per bruciatura di piante o parti di pianta infette o sospettate di esserlo;
  • l’eliminazione di Solanacee spontanee, anche di quelle presenti nelle vicinanze di serre.

Per quel che concerne la lotta biologica, si può poi ricorrere all’impiego di trappole a feromoni sessuali e di Bacillus thuringiensis. Diversamente, per quanto riguarda i mezzi di controllo chimico, si rimanda alla consultazione dei disciplinari di produzione integrata e a una lettura attenta delle etichette dei vari formulati commerciali.

tuta absoluta

Ragni per il controllo della Tuta absoluta

Entro questa prospettiva, appare quindi utile conoscere i mezzi a disposizione per il controllo della tignola del pomodoro, al fine di poter limitare lo sviluppo di eventuali resistenze.

Tra questi, come testimonia un recente studio, potrebbero esserci i ragni. Secondo i ricercatori delle Università di Portsmouth e Nottingham in Inghilterra e dell’Università Ben-Gurion del Negev in Israele, infatti, questi aracnidi potrebbero contribuire al controllo degli individui di Tuta absoluta. In particolare, i ragni di Cyrtophora citricola sarebbero capaci di predare il lepidottero, rappresentando così una curiosa alternativa tra i mezzi di lotta biologica.

A seguito delle prove effettuate con diversi tipi di prede, tra cui anche la tignola del pomodoro, i ricercatori hanno notato che la cattura e la capacità di predare di questi ragni è proporzionale alla dimensione delle ragnatele, a sua volta proporzionale alla dimensione dei ragni.

Come rilasciato dalla dott.ssa Grinsted, docente di zoologia presso la School of Biological Sciences dell’Università di Portsmouth, i risultati suggeriscono che questi ragni hanno il potenziale di essere utili agenti di controllo biologico del volo di insetti parassiti. Poiché hanno sviluppato la capacità di vivere in gruppo, questi ragni potrebbero inoltre essere adatti al controllo biologico più di quanto possano esserlo i ragni solitari e più aggressivi, inclini al cannibalismo.

A favorirli anche la presenza di questi ragni in diverse zone di tutto il mondo (Europa mediterranea, Africa, Asia e Medio Oriente). Aspetto che ha portato i ricercatori a studiare – di pari passo – le variazioni stagionali delle dimensioni delle ragnatele nel sud della Spagna, dove hanno scoperto che il controllo dei parassiti sarebbe più efficace nella stagione di semina e di crescita dei pomodori, ovvero il periodo compreso tra maggio e giugno.

In ogni caso – come pure sottolineato dalla stessa dott.ssa Grinsted – sono necessari ulteriori studi e approfondimenti. Ora, infatti, l’obiettivo è accertarsi che questi ragni non abbiano un impatto negativo sull’impollinazione delle colture, catturando e nutrendosi di api e altri importanti impollinatori.

 

Silvia Seripierri

© fruitjournal.com

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