La patata dolce, anche conosciuta come batata o patata americana, è una pianta erbacea perenne originaria dell’America Centrale. La specie Ipomoea batatas appartiene alla famiglia delle Convolvulaceae e le sue somiglianze con la patata Solanum tuberosum sono riconducibili al tubero. Tra le varie differenze, invece, si evince il portamento strisciante delle piante di I. batatas rispetto a quello delle piante di S. tuberosum.
In relazione a questo e al portamento strisciante, sebbene la patata dolce sia una specie più rustica capace di insediarsi molto facilmente, è importante tenere sotto controllo le erbe infestanti soprattutto durante le prime fasi di crescita della pianta.
A riguardo un gruppo di ricercatori del Servizio di Ricerca Agricola (ARS) del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e dell’Università di Clemson nella Carolina del Sud sta lavorando per individuare un germoplasma di patata dolce più resistente non solo agli insetti, ma anche e soprattutto alle erbe infestanti. Resistenza quest’ultima che verrebbe conferita a I. batatas selezionando piante con portamento eretto.
La gestione delle erbe infestanti di batata in Italia – soprattutto in Veneto, prima regione italiana per la produzione di patate dolci, e in Puglia – è praticata mediante interventi regolari di sarchiatura, pacciamatura o mediante l’uso di sostegni, che consentono alla pianta di crescere con portamento eretto. Come dichiarato da Phillip WadI, ricercatore e genetista dell’US Vegetable Laboratory dell’ARS, l’allevamento di piante di patata dolce con portamento eretto consente alle piante di avere maggiore competitività rispetto alle erbe infestanti.
La crescita di piante di patata dolce con portamento strisciante, infatti, consente alle erbe infestanti di stabilirsi nelle porzioni di suolo in cui la chioma della pianta non ha ombreggiato la superficie.
In realtà, come sottolineato dal dott. WadI, “per la patata dolce esiste già un piccolo gruppo di cultivar a portamento cespuglioso, ma queste non sono resistenti a patogeni e parassiti”. Sulla scia di quanto fatto per altre colture “tradizionalmente rampicanti e striscianti come fagiolo, cetriolo, zucca e anguria” per le quali sono state già sviluppate “varietà con portamento eretto compatto e cespuglioso”, lo studio punta così a individuare un germoplasma con maggiore competitività contro le erbe infestanti. E, al contempo, resistente ai principali patogeni e parassiti agenti di malattia su I. batatas.
“Ridurre la presenza di erbe infestanti durante il periodo critico e incrementare la resistenza – ha aggiunto il dott. Cutulle dell’Università di Clemson – è fondamentale per limitare perdite di resa e preservare la redditività dei coltivatori”.
In conclusione, i metodi usati dagli agricoltori per il controllo delle erbe infestanti non sempre sono dei migliori e non sempre sono fatti nel pieno rispetto delle indicazioni in etichetta. Disporre, quindi, di germoplasma più competitivo e resistente contribuisce a incrementare la sostenibilità di produzioni agricole come quella della patata dolce, che – oltre a rivestire un ruolo importante a livello nazionale – è di grande importanza anche per l’alimentazione mondiale.
Silvia Seripierri