Stop a bollette e tasse, cassa integrazione, estrazioni speciali di Lotto e SuperEnalotto, rincaro biglietti musei. Queste alcune delle misure per fronteggiare l’emergenza che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche confluite nel decreto legge maltempo.
Approvato dal Consiglio dei ministri, il decreto maltempo prevede interventi da oltre 2 miliardi di euro. Di questi, 175 milioni saranno destinati all’agricoltura.
“È un decreto legge con i primi interventi urgenti, molto corposo, ci sono molte misure” – ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei ministri, al tavolo con il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e le parti sociali della regione. Complessivamente, ha spiegato la presidente del Consiglio, si tratta di un intervento di oltre 2 miliardi di euro.
Nello specifico, il ministero dell’Agricoltura ha stanziato 100 milioni per gli indennizzi a favore delle imprese agricole e ulteriori 75 a valere sul fondo innovazione per l’acquisto dei macchinari per le aziende danneggiate.
Sempre per il settore agricolo, sono state estese le competenze del commissario per la siccità in merito a verifica e monitoraggio delle opere di drenaggio dell’acqua.
“Il ministero degli Affari esteri – ha spiegato la premier – ha previsto un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest (supporto alla crescita delle imprese italiane nel mondo, ndr) con una copertura di ulteriori 300 milioni di euro”. Accanto a questo, vi è la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro riguardante i tassi agevolati a fondo perduto. Per le piccole e medie imprese è previsto anche un rafforzamento dell’accesso al fondo di garanzia, con previsione di un aumento della garanzia fino anche al 100%.
Tra le misure del decreto, il Consiglio dei ministri ha inoltre istituito un Commissario unico al ministero dell’Ambiente al fine di accelerare i programmi triennali d’intervento delle Autorità di bacino distrettuali che dal 2006 hanno la competenza in materia di difesa del suolo, tutela delle acque e gestione delle risorse idriche. A questo è stato istituito un fondo al ministero dell’Ambiente da 840 milioni per ciascuno dei tre anni.
Dopo il varo del primo pacchetto di aiuti da parte del Consiglio dei ministri sull’emergenza maltempo, sono intervenute anche le associazioni di categoria.
Secondo Coldiretti, quello appena fatto dal governo, è “un primo passo per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna” per la quale saranno tuttavia necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione europea”.
“Ci sono le condizioni per attivare al più presto il fondo Ue di solidarietà per accedere agli aiuti europei per le catastrofi naturali” – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Coldiretti Nicola Bertinelli, ricordando quanto già avvenuto per i 613 milioni assegnati alla Germania dopo l’alluvione del 2021. “Da quando è stato istituito, il fondo europeo ha stanziato oltre cinque miliardi per 24 Paesi europei colpiti da 80 calamità naturali fra inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità – ha precisato – l’eccezionalità del disastro che ha travolto l’Emilia Romagna impone uno sforzo da parte di Bruxelles per aiutare le nostre popolazioni che affrontano la catastrofe rimboccandosi le maniche, ma che non possono e non devono essere lasciate sole”.
Della stessa opinione anche Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia Italia che, ringraziando il “Governo per la rapidità e l’operatività dimostrata”, ha quindi sottolineato l’importanza di ulteriori misure per il settore agricolo.
“Gli indennizzi previsti alle aziende per 175 milioni devono essere solo il primo passo – ha infatti dichiarato – il settore primario è completamente in ginocchio, con perdite destinate a salire ancora quando campi e stalle saranno bonificati. Tra frutteti e vigneti sommersi, allevamenti e serre allagate, il conto sarà salato per i nostri agricoltori, che alla mancata produzione dovranno sommare i danni infrastrutturali, quelli ad esempio per macchinari, attrezzature e reimpianti”.
Chiediamo una legge speciale per l’agricoltura – ha evidenziato – con stanziamenti adeguati e strumenti straordinari per assicurare il salvataggio e la continuità delle filiere agricole locali, ricorrendo anche al Fondo di solidarietà Ue e al Pnrr. Accanto a misure di massima semplificazione amministrativa e procedurale per tutti gli iter della ricostruzione si può recuperare uno dei motori più produttivi e strategici dell’Emilia-Romagna”.
Infine, apprezzamento è stato mostrato anche dal presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi che, però, chiede ora l’istituzione di un Tavola per la ricostruzione.
“Il segno d’attenzione garantito dal Governo con l’emanazione in tempi rapidi del primo decreto d’emergenza è positivo – ha infatti spiegato – ma noi riteniamo che si debba e possa fare di più. Ad esempio pensiamo che si debba creare un Tavolo per la ricostruzione, in grado di attivare l’accesso alle risorse del Pnrr, destinando quelle ad oggi non utilizzate alle imprese. Occorre inoltre che venga definito un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Abbiamo fretta, perché temiamo che, una volta spente le luci delle telecamere, ci si dimentichi della Romagna, come in Italia capita troppo spesso. Non lo meriterebbero le persone, tra cui tantissimi giovani, che in questi giorni tutti abbiamo ammirato per come si sono rimboccate le maniche con dignità assoluta. Ci sono settori come quello agricolo e agroalimentare, fondamentali per l’economia italiana e per l’export, che andranno ricostruiti. Così come una rete di servizi che è messa in discussione. Per questo servono risposte chiare e trasparenti. Le prime sono arrivate, non basteranno, ma da oggi siamo più fiduciosi”.
E fiduciosa è sembrata anche Meloni nell’intervento conclusivo alla riunione sull’emergenza: “Confido che il confronto rimarrà costante anche nella seconda fase, quella della ricostruzione – ha infatti affermato la premier – continueremo a fare questo lavoro insieme”.
Ilaria De Marinis
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