Le serre: caratteristiche e tipologie 

Utili a proteggere le produzioni e anticipare o ritardare l'epoca di maturazione, le serre possono essere di diverso tipo: vediamoli insieme

da uvadatavoladmin
le serre

I mezzi di protezione per le colture sono molteplici e in base alla complessità e alla durata della loro utilizzazione rispetto al ciclo delle colture si possono differenziare in una gamma molto ampia di strutture. Dopo aver visto la pacciamatura, uno degli apprestamenti protettivi più economici e semplici da realizzare, analizziamo ora una forma più evoluta di protezione: le serre.

Caratteristiche distintive delle serre

Le serre sono strutture di protezione che permettono di coltivare specie in ambienti diversi da quelli di origine e anticipare o ritardare le produzioni rispetto all’epoca normale. Inoltre, permettono di ottenere produzioni completamente fuori stagione, contribuendo a una gestione più precisa della produzione agricola. A seconda del grado di forzatura che si vuole raggiungere, del budget disponibile e degli ambienti in cui si opera è possibile ricorrere a differenti tipologie di serre.

Queste si differenziano in relazione a:

  • presenza di pareti laterali verticali (se non presenti si parla di serre-tunnel);
  • materiale di copertura, che può variare dai film plastici, alle lastre rigide in plastica, al vetro;
  • materiali costruttivi (legno, cemento o metallo);
  • forma del tetto che può essere lineare o curvilineo;
  • presenza di impianti di climatizzazione e livello di regolazione e controllo del clima.

In base al controllo della temperatura, si ha poi un’ulteriore distinzione in:

  • serra fredda, priva di sistemi di riscaldamento o dotata esclusivamente di sistema di riscaldamento di soccorso in caso di gelate;
  • serra temperata, dotata di un impianto che consente di mantenere una temperatura di 10-14°C durante la notte;
  • serra calda, cioè una struttura dotata di una impianto di riscaldamento che riesce ad assicurare temperature di 15-20°C durante le ore notturne.

È bene precisare che nella serra fredda non ci sono temperature più basse rispetto alle serre dotate di condizionamento, ma il nome fa riferimento esclusivamente all’assenza di un impianto di riscaldamento.

Un’ulteriore classificazione si può avere anche a seconda della complessità della struttura delle serre e al grado di controllo e regolazione della climatizzazione interna. Si hanno così serre a bassa, media e alta tecnologia.

Le serre a bassa tecnologia

Si tratta della tipologia di serra più semplice e richiede un investimento inferiore ai 50 euro al m². La semplicità di queste serre è data in primo luogo dal materiale di copertura che il più delle volte è costituito da teli plastici (generalmente in polietilene). Il controllo del clima interno è scarso o assente, per cui le specie coltivate in queste serre sono spesso ortaggi stagionali. Le tecniche colturali all’interno di questa serra sono semplici e spesso non si discostano molto da quelle utilizzate in pieno campo. In alcuni casi questa tipologia di serra non è dotata di pareti laterali verticali e prende il nome di serra-tunnel, costituita da archi metallici con larghezza variabile da 4 a 8 metri e altezza massima di 3,5 metri.

le serre 1

serre-tunnel

Serre a media tecnologia

Caratterizzate da un controllo del clima più efficiente rispetto alla tipologia precedente, le serre a media tecnologia presentano un ambiente interno relativamente indipendente rispetto a quello esterno, trattandosi spesso di “serre fredde”. La struttura è generalmente realizzata in metallo con coperture in vetro o plastica rigida e per via della maggiore complessità richiede costi di investimento più alti che si aggirano tra i 50 e i 100 euro al m². All’interno di queste serre vengono messe in atto tecniche di coltivazione più avanzate rispetto al pieno campo, che includono anche operazioni colturali parzialmente automatizzate e sistemi idroponici.

Serre ad alta tecnologia

Queste serre sono le più complesse da un punto di vista strutturale. A fronte di costi più elevati che superano i 100 euro al m², presentano un livello di automatizzazione maggiore. Generalmente sono realizzate con struttura portante in ferro zincato e vetro come materiale di copertura, poiché dotato di maggiore resistenza e in grado di conferire maggiore isolamento termico rispetto alla plastica. All’interno di queste serre si ha un controllo completo del clima, favorendo così una maggiore indipendenza dai fattori climatici esterni. A causa dell’elevato costo di realizzazione e di manutenzione ordinaria, si rende indispensabile massimizzare l’efficienza d’uso dello spazio (anche attraverso il vertical farming).  Diversamente da quanto avviene nei Paesi a clima freddo (Nord Europa), dove questa serra viene utilizzata per coltivare ortaggi completamente fuori stagione o materiale di propagazione, in Italia è ancora poco presente.

Come si vede le tipologie di serre disponibili sono molteplici: mettere a punto un ecosistema efficiente e produttivo, che permetta di ottenere il massimo risultato con il minimo spreco di risorse, rappresenta oggi un punto focale. In compenso, i produttori possono ora contare su tecnologie sempre più all’avanguardia e realizzare serre all’altezza delle loro esigenze.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

 

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