Patata dolce: cresce la produzione in Italia

Il mercato della patata dolce continua a crescere: tra le regioni, il Veneto si conferma leader a livello nazionale

da uvadatavoladmin
patata dolce

Continua a crescere il mercato della patata dolce o patata americana in Italia. Un mercato di nicchia, che soprattutto nell’ultima annata 2023/2024 ha visto un forte rialzo, in particolare al Nord.
La Regione con la maggiore produzione a livello nazionale rimane sempre il Veneto con la zona del Trevigiano. Un territorio in cui la pianta erbacea perenne originaria dell’America centrale ha trovato il suo terreno fertile, complici i terreni umidi, acidi e salini. Il periodo di raccolta va dalla fine dell’estate a febbraio-marzo. La specie
Ipomoea batatas appartiene alla famiglia delle Convolvulaceae e le sue somiglianze con la patata Solanum tuberosum sono riconducibili essenzialmente al tubero. A differire invece è proprio il portamento strisciante delle piante di I. batatas rispetto a quello delle piante di S. tuberosum.

Nonostante la scarsa conoscenza del prodotto da parte dei consumatori, anche nell’utilizzo, la patata dolce sta entrando sempre più nel carrello della spesa. Il mercato non è saturo, anzi quello italiano è ancora agli albori.

La maggioranza delle batate presenti nei banchi dei supermercati proviene infatti dall’estero, in particolare dall’Egitto, nazione in cui si coltiva abbastanza e con costi di produzione inferiori a quelli italiani. In Veneto la filiera, invece, è ancora controllata e garantita. Il prezzo all’ingrosso del prodotto si aggira intorno a 1,5 euro/kg, mentre quello confezionato attorno a 1,70 a confezione. Le patate americane vengono vendute principalmente sfuse per quelle più grosse, mentre in confezione da 650 grammi per quelle più piccole e in due varietà: a pasta bianca e a pasta viola, con una differenza di sapore e di prezzo tra l’una e l’altra. Un piccolo mercato locale invece resiste in Salento, in Puglia, in cui cresce spontaneamente nella zona delle Cesine e del Parco di Rauccio. Viene consumata perlopiù a Calimera, Frigole, Surbo, Squinzano e Trepuzzi. 

Patata dolce

La produzione delle patate dolci deve affrontare in ogni caso una serie di minacce, in particolar modo le erbe infestanti, i patogeni e i parassiti agenti di malattia, dovuti principalmente al portamento strisciante della pianta. Per questo è necessario un controllo serrato almeno nelle prime fasi di crescita. La gestione delle erbe infestanti è praticata mediante interventi regolari di sarchiatura, pacciamatura o mediante l’uso di sostegni, che consentono alla pianta di crescere con portamento eretto. 

La crescita del mercato è evidente. Il 22 febbraio scorso, infatti, è nato il Consorzio di promozione, valorizzazione e tutela della patata dolce di Caraglio, in provincia di Cuneo, in Piemonte. Un progetto nato nel 2018 che ha confermato anche la zona subalpina – pedemontana piemontese tra i territori più floridi per la coltivazione della patata dolce.

La patata dolce, ricca di potassio tra gli altri minerali, ha una serie di antiossidanti. Un etto di prodotto contiene quasi tre volte il fabbisogno di vitamina A e un terzo di quello di vitamina C. La batata contiene anche flavonoidi e antociani, sostanze antiossidanti che consentono di mantenere i tessuti giovani. 

 

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

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