Nocciola: comparto in crisi in Piemonte

Secondo Confagricoltura si stima una perdita del raccolto del 50%. Per tutelare il comparto, sarà essenziale l’istanza di fondi per il rinnovo degli impianti di irrigazione

da uvadatavoladmin
nocciola del piemonte

È allarme per la nocciola in Piemonte, prima Regione italiana per una produzione corilicola di alta qualità.  Stando a quanto fa sapere Confagricoltura, quest’anno nella regione si stima una perdita del raccolto fino al 50%.
A incidere, ancora una volta, l’andamento climatico avverso, che ha contribuito ad ampliare i fenomeni di stress della pianta e aumentare l’insorgere di fitopatie, compromettendo notevolmente la sostenibilità economica e produttiva delle imprese e mettendo a rischio l’intero comparto. In particolare, la prolungata siccità e il mancato raggiungimento delle ore in freddo nei mesi invernali, hanno determinato cascola precoce e l’insorgenza di patogeni fungini come quelli del genere Cytospora, mettendo così a dura prova le piante di nocciolo.

I principali problemi della nocciola in Piemonte

Non solo cambiamenti climatici. Secondo quanto riportato da Confagricoltura Piemonte, infatti, tra i fattori che hanno inciso negativamente sull’andamento della stagione della nocciola 2024 si deve annoverare anche l’aumento dei costi di produzione. Le spese in costante crescita legate all’irrigazione, ai trattamenti fitosanitari e alla manodopera hanno infatti reso sempre più difficile per i coricoltori mantenere la redditività delle proprie attività. 

Ad aggravare la situazione anche la competitività dei grandi Paesi produttori di nocciole che, forti di costi di manodopera inferiori, riescono a spuntare prezzi più alti sul mercato. In tale contesto, la nocciola piemontese – pur essendo di qualità superiore – deve confrontarsi con prodotti venduti a quotazioni più basse, rendendo difficile per i produttori locali competere senza sacrificare i margini di profitto.

Soluzioni e prospettive per la nocciolicoltura piemontese

Come reso noto dal presidente di Confagricoltura Enrico Allasia, negli ultimi tre anni le rese non hanno portato i frutti sperati, compromettendo l’integrità economica dell’intero comparto.
Resta tuttavia di fondamentale importanza tutelare la filiera piemontese della nocciola attivando misure strategiche per l’utilizzo di fondi del Psp (Piano strategico della PAC).
Solo attraverso l’adozione di nuove strategie e un maggiore supporto istituzionale sarà possibile invertire la rotta. Sostenere il mancato reddito dei coricoltori e incentivare l’investimento in tecniche di irrigazione più sostenibili e innovative sono alcune delle richieste fatte da Confagricoltura all’assessore regionale dell’agricoltura, atte a tutelare la sopravvivenza delle imprese locali.

Piccoli passi verso la ripartenza

La crescente difficoltà nel mantenere una produzione di qualità, accompagnata dall’aumento dei costi di produzione, sta mettendo sotto pressione il comparto produttivo che si trova a dover combattere con un prezzo di mercato che non sempre compensa questo aumento.  

Come sottolineato dal presidente di Confagricoltura, è fondamentale investire nella ricerca scientifica per garantire un maggiore sviluppo di “varietà e cloni adatti a fronteggiare lo scenario dei cambiamenti climatici”, al fine di contrastare le problematiche fitosanitarie tipiche della coltura.

 

Federica Del Vecchio
© fruitjournal.com

 

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