Berry Shrivel: una fisiopatia da non sottovalutare

Caratterizzato dall'improvvisa disidratazione e avvizzimento delle bacche, il berry shrivel causa un disordine nell’accumulo degli zuccheri. Riconoscerlo, però, è la vera sfida

da Redazione FruitJournal.com
berry shrivel

Caratterizzato dall’improvvisa disidratazione e avvizzimento delle bacche, il berry shrivel – noto anche come avvizzimento degli acini o sugar accumulation disorder – è una fisiopatia della vite legata a squilibri nutrizionali riscontrata su diverse varietà. La particolarità di questo fenomeno risiede nella difficoltà nel riconoscerla, dal momento che i sintomi possono essere facilmente confusi con danni causati da scottature da sole, appassimento da venti caldi o disseccamento del rachide.
In realtà, le cause alla base di questo fenomeno sono molto diverse: questo disturbo fisiologico è infatti legato a uno squilibrio tra vegetazione e produzione, spesso dovuto a pratiche colturali inadeguate o condizioni climatiche sfavorevoli. 

Ma quali sono i sintomi del berry shrivel?

Fisiopatia che si manifesta con la disidratazione improvvisa e il progressivo avvizzimento delle bacche, i sintomi del berry shrivel cambiano a seconda della varietà di uva, del periodo e della zona geografica di coltivazione. 

Generalmente, gli acini affetti da berry shrivel appaiono più piccoli, scarsamente colorati, con un sapore amaro, una ridotta concentrazione di zuccheri e una consistenza acquosa. Al loro interno, la polpa può presentare imbrunimenti a livello totale o sottocuticolare. Talvolta, dopo il distacco del pedicello, si possono notare gocce di mosto che fuoriescono. La perdita di turgore e il successivo avvizzimento degli acini è legata alla diminuzione della vitalità delle cellule del mesocarpo, sebbene il sistema linfatico del raspo rimanga generalmente intatto.
Tuttavia, in casi gravi e tardivi, il rachide e i pedicelli possono seccarsi e necrotizzare, favorendo la caduta degli acini stessi.
A differenza di altre patologie, l’apparato fogliare della pianta non mostra segni di stress evidente e i sintomi compaiono dopo l’invaiatura, intensificandosi con l’avanzare della maturazione.

berry shrivel 2

Danni causati dal berry shrivel 

Uno dei principali danni causati dal berry shrivel è l’interruzione dell’accumulo di zuccheri nelle bacche colpite, causando livelli significativamente ridotti di solidi solubili totali, essenziali per garantire un adeguato livello di dolcezza e concentrazione del vino.

La carenza di zucchero provoca, inoltre, un basso contenuto di antocianine, pigmenti responsabili del colore delle uve.  Dal punto di vista fisiologico, le bacche affette dal Berry Shrivel tendono a presentarsi disidratate, con segni di avvizzimento. Condizione che compromette notevolmente la qualità del raccolto rendendo i grappoli meno adatti alla produzione di vino

Prevenzione, la chiave per arginare il problema

Tra i principali fattori scatenanti il berry shrivel non ci sono solo le condizioni climatiche estreme. Prevenire la fisiopatia significa mantenere un equilibrio tra resa, irrigazione e vigoria della pianta. Pratiche come il diradamento tardivo, l’eccessiva irrigazione o la potatura drastica possono contribuire all’insorgenza del problema. Studi recenti, inoltre, suggeriscono che lo stress pedoclimatico e l’accumulo di radicali liberi nelle bacche contribuiscano allo sviluppo della fisiopatia.

Tutti aspetti che rendono quella del berry shrivel una sfida complessa per i viticoltori che, solo attraverso una corretta gestione agronomica e un’attenta prevenzione, potranno limitare i danni e garantire la qualità del raccolto.

 

Federica Del Vecchio
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