Alluvione in Sicilia, nessun danno per l’agricoltura

Le immagini delle strade diventate fiumi e della forza devastante dell'acqua sono tornate sotto i riflettori con l'arrivo del maltempo in Sicilia. Fortunatamente, però, non si contano danni in agricoltura

da uvadatavoladmin
alluvione in sicilia

Dopo il disastro di Valencia, colpita dal ciclone Dana, anche la Sicilia nella morsa del clima. Nei giorni scorsi, infatti, piogge torrenziali e maltempo hanno interessato i comuni del Catanese, compresi tra Giarre e Riposto, con le strade trasformatesi in fiumi e tanti scantinati allagati. Fortunatamente, l’alluvione in Sicilia non ha colpito l’agricoltura isolana, risparmiando le colture e le aziende agricole.

Alluvione in Sicilia: cosa è accaduto

Dopo un lungo periodo segnato dalla siccità, in Sicilia è arrivata l’acqua. Come ormai frequente, però, è arrivata con tutta la sua forza, condensando in poche ore il volume di precipitazioni che solitamente si registra nell’arco di mesi.

Quello che si è verificato in Sicilia è stato veramente molto particolare dal punto di vista meteorologico” – spiega ai nostri microfoni Luigi Pasotti – dirigente Unità Operativa di Catania del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano. “Bisogna premettere che la zona dove nei giorni scorsi si sono concentrate le piogge è abbastanza soggetta a precipitazioni intense e abbondanti. Già nel 1995 si verificò un fenomeno alluvionale che ebbe un impatto più grave di questo, poiché si contarono 6 vittime. Rispetto ad allora, però, l’evento di questi giorni è stato molto particolare perché il volume di pioggia caduto è risultato ben più abbondante di quello di allora: il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha registrato oltre 500 mm di pioggia in otto ore. Un volume elevatissimo che si aggiunge all’altro dato registrato dalla stessa stazione, secondo cui in meno di un mese sono 1.100 i millimetri di pioggia caduti. Per intenderci: la precipitazione media annua in questa zona è di poco superiore agli 800 mm. Dal punto di vista climatico, si è trattato dunque di un evento eccezionale che non a caso è stato paragonato a quello di Valencia, duramente colpita dalla tempesta. Sebbene l’intensità non sia stata la stessa di quella registrata in Sicilia, il quantitativo di pioggia è stato davvero anomalo. Dal punto di vista meteorologico, il fenomeno – riconducibile all’elevata temperatura del mare – si è manifestato dopo una lunghissima fase siccitosa, tanto che in meno di un mese è caduta la stessa quantità di pioggia verificatasi nei circa 18 mesi precedenti da marzo 2023 a settembre 2024. Si è passati da un estremo all’altro. Fortunatamente, però, questi quantitativi di pioggia sono caduti sulla fascia costiera dei comuni tra Giarre e Riposto. L’acqua ha quindi percorso un tragitto piuttosto breve per essere smaltita, raggiungendo subito il mare. E soprattutto alle precipitazioni non si è aggiunta acqua proveniente dalla montagna, un fattore da non sottovalutare essendo la zona situata ai piedi del versante dell’Etna. Proprio quest’ultimo aspetto – tra l’altro – si pone in opposizione rispetto a quanto verificatosi nel ‘95, quando – con le precipitazioni cadute più a monte – si ebbero esondazioni molto più gravi e l’intensità è stata estrema. Nei giorni scorsi, in questa zona ci sono stati danni: l’acqua ha trascinato le automobili e non sono mancati esondazioni e allagamenti diffusi. Per quanto riguarda l’agricoltura, ci sono stati locali fenomeni di ruscellamento ed erosione, ma non avendo un quadro completo della situazione, non posso aggiungere altro. La nota positiva – e insieme anche l’anomalia di questo evento – è stata la mancanza di grandine, che – al contrario – nel ‘95, provocò danni enormi”. 

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Fonte: Vigili del Fuoco Acireale

Alluvione in Sicilia, nessun danno per l’agricoltura

In linea con quanto riportato dal dott. Pasotti, anche l’agronomo Giuseppe Tornello dello studio associato CO.R.AGRO conferma l’assenza di danni per agricoltori e aziende del settore.

“Fortunatamente non si stanno riscontrando problematiche, tranne nei comuni o nelle città. Fino ad ora non abbiamo rilevato danni alle colture, perdite di produzione o a livello di terreno, né sono giunte segnalazioni relative a possibili conseguenze del maltempo in Sicilia sui campi. Le precipitazioni si sono concentrate lungo la costa, laddove – al contrario – nell’entroterra risultano ancora inferiori rispetto alla media del periodo e anzi sono attese specialmente per tutte quelle colture come gli agrumi che rimarranno sulla pianta sino a marzo-aprile. Il dato drammatico è che, in ogni caso, l’acqua attesa non basterà a sopperire il deficit idrico reale che abbiamo in Sicilia. Se si escludono le zone in cui si sono verificati gli episodi, dove si sono registrati 500 mm di pioggia, in tutto l’areale mediamente sono caduti intorno a 30 mm di pioggia. Ad aggravare il quadro, il fatto che – proprio in quanto verificatosi lungo la costa – l’acqua si è subito riversata in mare, rendendo impossibile l’accumulo negli invasi. Se dunque avremmo potuto ottenere un risvolto “positivo” da tutta questa storia, non c’è stato neppure quello”.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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