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Albicocco Vitillo: il gioiello del Vesuvio
Tra le più apprezzate del panorama varietale di questa coltura, l’albicocco Vitillo è una cultivar autoctona della Campania, che si caratterizza per l’elevata vigoria e una produttività costante. Un mix che, insieme all’elevata qualità organolettica, la rende particolarmente interessante per il mercato italiano e non solo. Negli ultimi anni, infatti, il crescente interesse per la coltivazione dell’albicocco ha riacceso i riflettori su aspetti quali l’innovazione varietale, l’adattabilità colturale e la diversificazione della qualità che hanno contribuito alla riscoperta die cultivar autoctone della coltura come il Vitillo.
A rendere questa varietà particolarmente competitiva, la sua resistenza alle principali patologie dell’albicocco e la notevole adattabilità a diversi tipi di terreno e condizioni climatiche.
Caratteristiche dell’albicocco Vitillo
Coltivato particolarmente nell’area vesuviana, l’albicocco Vitillo si caratterizza per una crescita vigorosa. È una pianta in grado di raggiungere un’altezza massima di 7-8 metri, sviluppando una chioma ampia e ben strutturata.
Tra gli aspetti più apprezzati di questa cultivar l’elevata produttività e la costanza nella fruttificazione, che si manifesta anche con una buona distribuzione dei frutti sui rami. Pur resistendo alle basse temperature, Vitillo è una varietà a fioritura precoce, e perciò suscettibile alle gelate tardive primaverili, che possono comprometterne la produzione in annate particolarmente fredde.
Per quanto concerne i frutti, essi si presentano di grandi dimensioni e dalla forma ovato-ellittica. La buccia è di colore giallo-aranciato con un’evidente sfumatura rosso acceso che conferisce un’estetica molto apprezzata anche a livello commerciale. La polpa è soda e di un intenso colore arancio. Il sapore è particolarmente equilibrato tra dolce e acidulo, con un aroma molto intenso e persistente che lo distingue da altre varietà di albicocche.
Periodo di maturazione e raccolta
L’albicocco Vitillo matura tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, posizionandosi nel periodo centrale della stagione delle albicocche. Questa caratteristica lo rende particolarmente interessante per la raccolta estiva, sia per il consumo immediato che per la commercializzazione.
La raccolta avviene generalmente a mano, per evitare danni alla buccia e garantire la migliore conservazione possibile del frutto. In condizioni ottimali di stoccaggio, le albicocche Vitillo mantengono le loro caratteristiche organolettiche per un periodo sufficiente a garantirne la distribuzione e il consumo prolungato.
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Adattabilità e tecniche colturali
Pur preferendo terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica, l’albicocco Vitillo si adatta bene a diverse condizioni pedoclimatiche. Importante per una crescita sana e una produzione abbondante è l’irrigazione regolare, soprattutto durante la stagione estiva, evitando ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici e compromettere la qualità dei frutti. Essendo una pianta vigorosa, richiede inoltre potature regolari che garantiscano un’adeguata areazione della chioma e un equilibrato sviluppo dei frutti.
Per quanto riguarda la concimazione, è consigliato un apporto bilanciato di azoto, fosforo e potassio, in base alle specifiche necessità del terreno e della pianta, al fine di ottimizzare resa e qualità della coltura.
Resistenza a malattie e parassiti
Come accennato, una delle caratteristiche più appetibili dell’albicocco Vitillo è la buona resistenza alle principali malattie crittogamiche, come la monilia e la bolla del pesco, che spesso affliggono le drupacee.
Nonostante queste difese naturali, monitoraggio e prevenzione rappresentano elementi essenziali per la protezione della cultivar. L’adozione di metodi di difesa integrata, come l’introduzione di insetti utili e l’impiego di prodotti biologici, rappresenta dunque una soluzione efficace per mantenere la pianta sana, senza l’eccessivo utilizzo di fitofarmaci, favorendo una coltivazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Varietà storiche come volano per il comparto
Nonostante la storicità e la ricchezza agronomica e organolettica, questa varietà è oggi a rischio abbandono a causa delle difficoltà nel trovare un mercato remunerativo. Iniziative come il Presidio Slow Food delle albicocche del Vesuvio mirano a rilanciare antiche varietà tra cui la Vitillo, salvaguardando la biodiversità e promuovendo la loro diffusione. D’altra parte, per una maggiore valorizzazione e un rilancio efficace si confermano necessarie strategie mirate e a lungo termine che ne garantiscano la sopravvivenza e la diffusione nel mercato contemporaneo.
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Federica Del Vecchio
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