Agricoltura 4.0: un mercato in crescita

Nel 2022 il mercato mondiale dell’Agricoltura 4.0 ha continuato a crescere con un tasso superiore al 10%, arrivando a toccare un mercato di 2 miliardi di euro

da uvadatavoladmin
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L’agricoltura 4.0 in Italia continua a crescere: in significativo aumento il fatturato e la Sau coltivata sfruttando le nuove tecnologie.

Nel 2022 il mercato mondiale dell’Agricoltura 4.0 ha continuato a crescere con un tasso superiore al 10% e si stima raggiungerà un valore di circa 30 miliardi entro il 2027.

Con un incremento del 31% rispetto al 2021, nel 2022 l’Agricoltura Smart è arrivata a toccare un mercato di 2 miliardi di euro. In forte crescita anche la percentuale della superficie coltivata con soluzioni 4.0, passata dal 6% del 2021 all’8% nel 2022 e che, per quanto ancora limitata, evidenzia un ampio margine di evoluzione per il mercato. A costituire ben il 65% del valore del mercato sono però macchinari connessi e sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni.

È quanto emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, presentati durante il convegno ‘Da adozione a valorizzazione: la sfida dello Smart agrifood‘.

Secondo quanto riportato, l’82% delle aziende della trasformazione agroalimentare ha utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale nell’ambito dell’agricoltura 4.0.

Di queste, quasi la metà ne ha implementate 4 o più in contemporanea, con un incremento del 30% rispetto al 2020. In generale, le aree dove le aziende innovano di più riguardano la tracciabilità alimentare, la produzione, la logistica e il controllo della qualità. Accanto a questo, l’88% delle aziende sta sperimentando soluzioni tecnologiche, come software gestionali integrati (56%), soluzioni mobile (26%) e cloud (21%) per snellire i processi di inserimento dei dati, riducendo il margine di errore.

“L’innovazione tecnologica e digitale applicata ai processi della produzione agricola è un tema sempre più rilevante e attuale” – ha affermato il direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood Andrea Bacchetti. “Nel contesto molto difficile che ci troviamo ad affrontare, le tecnologie digitali possono aiutare a gestire la scarsità e il rincaro dei costi, in agricoltura, degli input produttivi e dell’energia”.

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“Tra le tecnologie abilitanti in ambito agricolo – ha proseguito la direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood Chiara Corbo – prevalgono quelle atte a raccogliere, memorizzare, analizzare dati, con soluzioni tecnologiche trasversali ai diversi comparti e processi” .

Si tratta di un contesto, come spiegato dalla direttrice, in cui “l’interoperabilità delle soluzioni diventa sempre più rilevante e prioritaria. È fondamentale consentire l’integrazione di dati raccolti dai diversi sistemi, interni o esterni, e infatti da qualche anno cresce il numero di iniziative e progetti di collaborazione che vanno in questa direzione. Da non dimenticare che la condivisione dei dati si rivela sempre più importante per garantire visibilità su tutta la filiera, per una crescente tracciabilità e sostenibilità delle produzioni agroalimentari”.

Di contro, nonostante i numeri positivi sull’adozione e le opportunità di sviluppo per tutte quelle tecnologie ancora poco impiegate e conosciute, poco meno del 30% delle aziende dichiara di voler investire in nuove soluzioni entro i prossimi tre anni. Bisogna tuttavia sottolineare che l’80% delle aziende che non intende investire ha comunque già implementato una o più soluzioni digitali. Si potrebbe dunque pensare a una possibile valutazione dei benefici prima di procedere con nuovi investimenti.

Nel complesso, tra le soluzioni in cui il 28% dichiara di voler investire si trovano i software per la tracciabilità (33%) e di business intelligence (26%), ma anche soluzioni basate su QR Code (23%).

Senza dubbio, in un contesto ancora più difficile rispetto a quello sperimentato durante la pandemia, le tecnologie digitali in agricoltura possono rappresentare un valido aiuto. Non solo per gestire la scarsità e il rincaro dei costi degli input produttivi – grazie, ad esempio, alle soluzioni per il rateo variabile e per l’irrigazione di precisione – e dell’energia, grazie ai sistemi di guida parallela, ma anche per valorizzare le caratteristiche del prodotto nei confronti del consumatore finale.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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