Albicocche: in ritardo sviluppo e maturazione dei frutti

E secondo le prime stime elaborate dal Cso Italy, la produzione italiana di albicocche registrerà un incremento del 40% sul 2021

da uvadatavoladmin
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Presentate nel corso della fiera Medfel di Perpignan (in Francia), le stime di Cso Italy per la produzione di albicocche italiane mostrano un ritardo nello sviluppo e nella maturazione dei frutti.

Conclusasi qualche giorno fa, la fiera Medfel di Perpignan – l’annuale appuntamento francese dedicato alla filiera ortofrutticola – ha visto numerosi professionisti e tecnici confrontarsi e porre l’accento su diversi temi legati al settore. Tra questi, anche le previsioni di produzione di albicocche in Europa.

A fornire le prime previsioni per l’Italia il Cso Italy, che per il 2022 prevede un’offerta stimata in poco meno di 253 tonnellate, in ripresa dopo le precedenti annate fortemente penalizzate dalle gelate. D’altra parte, relativamente alla Penisola, si sottolinea il ritardo nello sviluppo e nella maturazione dei frutti, che sta interessando tutte le zone di produzione italiane.

Nel complesso, la produzione di albicocche attesa per il 2022 è comunque superiore del 40% rispetto ai bassi livelli di offerta del 2021, ma inferiore del 15% rispetto a un’annata di buona produzione.

Guardando l’offerta di albicocche 2022 dei Paesi europei, invece, si prevede una produzione in 515 mila tonnellate, con volumi inferiori alla media 2016-2020 (-8%) e al potenziale produttivo, ma superiori rispetto al 2021 del 31%. Il 2021, d’altra parte, era stato un anno eccezionalmente deficitario, con meno di 400 mila tonnellate in Europa, il livello più basso degli ultimi 30 anni.

Per quanto riguarda la Francia, le stime per il 2022 si attestano su circa 128 mila tonnellate, più del doppio rispetto al minimo storico del 2021, ma comunque su un livello inferiore al pieno potenziale produttivo.
In Grecia vengono segnalate produzioni in ripresa dopo lo scarso 2021, ma che non raggiungono il massimo potenziale. Le 64.500 tonnellate previste registrano infatti un +17% sul basso 2021, ma un -20% rispetto alla media 2016-2020.

Un discorso a parte merita infine la Spagna, per la quale le previsioni 2022 evidenziano un’offerta inferiore alle 60 tonnellate, segnando un -37% rispetto al 2021 e -52% rispetto alla media 2016-2020, a causa delle gelate di inizio aprile. Come riportato nel corso della fiera, riduzioni significative riguardano tutte le regioni produttive spagnole: da Murcia (-17% sul deficitario 2021 e -46% sulla media 2016-2020) ad Aragona, dove la riduzione è pari al -85%, sia sul 2021 che sulla media recente.

In ogni caso, al momento la situazione si presenta ancora in evoluzione, con stime che rappresentano solo una prima valutazione produttiva. Per avere un quadro più certo bisognerà dunque attendere l’avanzare della stagione.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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