Campi coltivati e allevamenti tenuti in scacco da allagamenti, frane, strade interrotte e dissesti dalla collina alla pianura. Le quasi 21 mila aziende agricole coinvolte dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna stanno facendo i conti con le perdite e i danni subiti. Danni che coinvolgono anche gli oltre 41mila addetti, più della metà degli occupati nel settore in Emilia-Romagna. La Regione sta lavorando per una definizione delle stime e alle richieste sui primi provvedimenti da fare al Governo e alla Commissione Ue.
Per quanto riguarda l’agroalimentare complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nei comuni coinvolti sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti sono più di 23mila, quasi il 39% del totale regionale del comparto.
Alluvione Emilia Romagna: i danni per frutta e ortaggi
Emerge che le coltivazioni ortofrutticole e vitivinicole colpite dall’alluvione rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80mila ettari. Tra le colture arboree, la vite è quella maggiormente coinvolta con circa 27mila ettari, pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna. La produzione di pesche e nettarine colpita è pari a oltre il 90% di quella di tutta la regione.
Grande impatto anche sul settore zootecnico, con il coinvolgimento di allevamenti di suini, ovini, faraone, tacchini, polli, bovini, cavalli.
Incontro a Forlì
Ieri, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi ha incontrato a Forlì i rappresentanti delle associazioni agricole e agroalimentari della provincia di Forlì-Cesena riuniti nel Tavolo Verde, assieme ai sindaci dei Comuni interessati e in quell’occasione ha illustrato i primi provvedimenti da attivare.
Per quanto riguarda lo stanziamento di 100 milioni di euro per gli indennizzi a favore delle imprese agricole, nell’ambito del decreto legge Alluvioni annunciato dal Governo, la Regione chiede che le risorse complessive ricadano sullo strumento più veloce per garantire gli indennizzi alle imprese agricole e agroalimentari colpite, per permettere alle aziende di restare sul mercato nonostante i danni. In concomitanza, un decreto urgente dovrà definire l’intensità dell’aiuto.
La Regione chiede inoltre un secondo Decreto legge nazionale Alluvioni per i risarcimenti.
La Regione metterà subito a disposizione le risorse in avanzo dal Psr di transizione – circa 20 milioni di euro – più le prime risorse immediatamente a disposizione nel nuovo Sviluppo Rurale 2023- 2027, e ha richiesto alle altre Regioni italiane di riservare una percentuale dello Sviluppo rurale nazionale per i danni all’agricoltura della Romagna, come già è stato fatto in altri casi di terremoti e catastrofi avvenuti nel Paese. Un’altra leva è rappresentata dal fondo di crisi europeo da attivare sugli aiuti diretti agli agricoltori (Primo pilastro della Pac) per le aziende ricomprese nelle delimitazioni. In questo caso si tratterebbe di un contributo una tantum.
Infine, il fondo catastrofale europeo interviene con misure di ripristino e investimenti infrastrutturali nel territorio su strade, dissesti, frane.
La Regione sta lavorando insieme ai Centri di Assistenza Agricola (Caa) per una ricognizione dei danni delle imprese agricole, utile a contestualizzare le richieste a valere sui fondi nazionali ed europei.
Per chi vuole invece fare una segnalazione autonoma è disponibile online un modulo per ogni segnalazione di danni alle produzioni agricole e/o alle strutture aziendali e infrastrutture interaziendali.
Fonte: Regione Emilia Romagna
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