Volumi inferiori, ma qualità ottima: queste le previsioni per la campagna mandorlicola 2022. A raccontarlo a Fruit Journal, Giorgio Zuccaro imprenditore agricolo calabrese, titolare dell’omonima azienda e del marchio “Mandorle Zuccaro”.
Nata nel 2009 nella frazione di Lauropoli, nel cosentino, l’Azienda Agricola Giorgio Zuccaro si è sempre dedicata alla produzione di pesche, olive e cereali. Fino al 2018, quando Giorgio Zuccaro – titolare dell’azienda agricola – ha deciso di dedicare ben 11 ettari alla coltivazione di mandorle. Quattro le varietà attualmente messe a dimora: Tuono, Vairo, Lauranne e Soleta. Ma diversi sono i progetti in cantiere per questa realtà. A partire da quest’anno, con il lancio del marchio “Mandorle Zuccaro”.
Come mai hai deciso di investire nella produzione di mandorle?
La scelta è riconducibile a diverse motivazioni. In primo luogo, perché l’idea è quella di realizzare presto un magazzino per la lavorazione dei prodotti. Essendo un frutto non deperibile e facilmente conservabile, la mandorla è più gestibile rispetto ad altre colture come le pesche o la frutta fresca in generale, permettendo così di valutare la migliore destinazione finale del prodotto.
In secondo luogo, la gestione di un mandorleto è oggi più meccanizzata. Questo è un aspetto da tenere in considerazione, specialmente se si guarda all’agricoltura del domani che – come già stiamo osservando – dovrà fare i conti con l’annoso problema della mancanza di manodopera e, nello specifico, di manodopera qualificata.
Nel complesso, il progetto è quello di chiudere la filiera e arrivare alla lavorazione del prodotto, con la creazione di un laboratorio dedicato proprio alla trasformazione.
A tal proposito, proprio quest’anno abbiamo lanciato il marchio “Mandorle Zuccaro”, con l’obiettivo di rendere operativo già da settembre il magazzino per la lavorazione del prodotto.
Accanto a questo, da un paio d’anni abbiamo avviato la conversione in biologico e la certificazione dovrebbe arrivare già dal prossimo anno. Nel contempo, continueremo a incrementare la produzione di mandorle, con l’aggiunta di altri cinque ettari nel 2023.
Parliamo della campagna mandorlicola 2022: come si presenta?
In linea di massima, per quanto riguarda la maturazione siamo in linea con i tempi, non registriamo né molto anticipo, né ritardo.
Personalmente, però, quest’anno nella mia azienda registreremo volumi inferiori rispetto all’annata precedente, con un calo del 30 % delle produzioni. A incidere probabilmente anche un attacco da parte di afidi e della cimicetta – di non sempre facile gestione in coltivazione biologica – che lo scorso anno ha determinato un forte indebolimento della pianta, impedendo così una fioritura abbondante per l’annata in corso. D’altra parte, sicuramente la qualità sarà ottima, compensando così il calo dei volumi produttivi.
Certo è ancora presto, specie se si guarda la variabile “clima”, ma fortunatamente la nostra azienda sorge in un areale climaticamente stabile, non essendo generalmente soggetto né a gelate né a ritorni di freddo eccessivi. Ovviamente poi speriamo sempre che nel periodo estivo non ci siano eventi climatici fuori stagione. In ogni caso, le operazioni di raccolta inizieranno da metà agosto circa e fino ad allora tutto può sempre cambiare.
Ilaria De Marinis
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