Cascola dei frutti di agrumi: come fare?

Al verificarsi di condizioni climatiche avverse, gli agrumi si difendono mediante la stasi vegetativa, ma il rischio cascola è dietro l'angolo

da Silvia Seripierri
cascola dei frutti

Le condizioni climatiche avverse di questa stagione sono state finora limitanti per le colture agrarie, che fanno fatica a vegetare e mantenere l’ottimale condizione di equilibrio vegeto-produttivo. La sensibilità e la suscettibilità agli stress abiotici sono maggiori per alcune piante rispetto ad altre. Tra le più sensibili rientrano per esempio gli agrumi per i quali si registra la cascola dei frutti.

Al verificarsi di condizioni climatiche avverse, quali temperature eccessivamente basse ed eccessivamente elevate e stress idrici, gli agrumi si difendono mediante la stasi vegetativa. Tuttavia, si registrano i primi fenomeni di cascola dei frutti.

Questo avviene perché gli agrumi, essendo di origine tropicale, non vanno in dormienza, tendenza tipica dei frutti in climi temperati. Lì dove il clima è temperato e gli agrumi sono ugualmente coltivati, le piante si difendono entrando in stasi vegetativa. In estate, al verificarsi di temperature superiori ai 38°C e in condizioni di limitata disponibilità di acqua, la crescita dei rami si arresta per poi riprendere a fine estate.

L’aumento della temperatura e il verificarsi dello stress idrico durante le fasi fenologiche più critiche e sensibili comportano su agrumi anche minore allegagione e crescita dei frutti, maggiore acidità, minore resa degli alberi, formazione di una buccia più sottile e cascola pre-raccolta dei frutti.

A conferma di ciò, in Campania si sono verificati fenomeni di cascola dei frutti con perdite che ammontano al 60-70% del raccolto totale.

Una situazione che capovolge completamente le previsioni di inizio stagione. La campagna agrumicola 2022, infatti, si prospettava essere ottima, sia in termini di qualità sia di quantità. A causa della siccità, conseguente ai cambiamenti climatici, invece, si registrano oggi importanti perdite sulle produzioni di limone campano.

cascola dei frutti

A dimostrazione della sensibilità degli agrumi alle alte temperature e allo stress idrico, si ricorda lo studio “Climate Change and Citrus” di un team di ricercatori pakistani guidato dal Dott. Shafqat. Dallo studio si evince come irrigazioni con volumi inferiori del 55% al fabbisogno idrico della coltura possano causare rese inferiori in arancio dolce Navelina (Citrus sinensis Osbeck).

Dunque, per fronteggiare le crescenti problematiche ambientali e le conseguenze del cambiamento climatico, quali il caldo e lo stress da siccità, è utile ricorrere ad adeguate pratiche di gestione del frutteto.

Pratiche di gestione agronomica adeguate comprendono nutrizione e irrigazione, il ricorso alla pacciamatura e l’utilizzo di cultivar e portinnesti tolleranti e resistenti a condizioni di stress biotico e abiotico. 

Esempi di portinnesti di agrumi resistenti allo stress idrico e comunque capaci di incrementare le rese delle cultivar innestate sono il limone Volkamer (C. volkameriana), il lime Rangpur (C. limonia) e il limone grezzo (C. jambhiri).

L’utilizzo di fertilizzanti, poi, è utile per incrementare la tolleranza delle piante al verificarsi di stress abiotici. Applicazioni dei macronutrienti Ca e K e dei micronutrienti B e Mn agiscono al livello degli stomi migliorando la loro reazione alle condizioni di stress e di elevate temperature. Applicazioni di K, Ca, B e Mn attivano invece i processi fisiologici e metabolici, contribuendo al mantenimento di un elevato potenziale idrico nei tessuti e aumentando la tolleranza allo stress da calore. 

Anche i regolatori di crescita delle piante svolgono un ruolo importante nella gestione dello stress idrico e termico.

Sono regolatori di crescita delle piante le citochinine, l’acido abscissico e l’acido salicilico. Grazie alle applicazioni di queste sostanze è possibile aumentare il potenziale idrico e il contenuto di clorofilla degli alberi di agrumi. L’uso di acido abscissico esogeno, inoltre, aumenta la produttività in assenza di acqua. 

Altrettanto utile per migliorare i livelli di umidità nel suolo e quindi controllare la temperatura del suolo e il tasso di evaporazione è poi la pacciamatura.

Accorgimenti di questo tipo e l’utilizzo delle corrette pratiche di gestione agronomica sono quindi fondamentali nella conduzione giornaliera degli agrumeti e nella prevenzione di fenomeni, come la cascola dei frutti, che si teme possano diventare sempre più frequenti negli areali dell’Italia meridionale

 

Silvia Seripierri
© fruitjournal.com

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