La campagna delle ciliegie 2023 non è iniziata con il piede giusto. Piogge e vento hanno compromesso le varietà precoci, mettendo a dura prova i cerasicoltori, quelli pugliesi in modo particolare. Fortunatamente, però, una speranza sembra aprirsi all’orizzonte con l’avvio della raccolta della varietà Ferrovia che, richiesta sul mercato e corrisposta a prezzi adeguati, si spera possa adesso sanare le ferite di inizio stagione.
Dell’andamento della campagna cerasicola 2023 ne parliamo con Ignazio Tateo, titolare dell’azienda ortofrutticola Tateo S.r.l., realtà produttiva e commerciale avviata nel 2005.
Sita in agro di Turi (BA), su una superficie complessiva di 150 ettari, l’azienda produce uva da tavola e ciliegie. All’oro rosso sono dedicati 40-50 ettari, dove sono principalmente prodotte le varietà Bigarreau e Ferrovia.
La campagna delle ciliegie 2023 non è iniziata sotto una buona stella, ma come sta evolvendo?
Quest’anno con la Bigarreau non c’è stato molto da fare: la raccolta è terminata in maniera drastica, per via dei danni ingenti riportati dai frutti a causa della pioggia e del vento. Una situazione che ha costretto noi produttori a lasciare tutte le ciliegie, ormai spaccate, vicino alle piante, riportando un danno pari al 100 %. D’altra parte, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, ora dovremmo assistere a un’inversione di rotta, sempre a patto che il clima resti favorevole. Per la varietà Ferrovia, infatti, c’è molta richiesta sui mercati e, almeno al momento, stiamo riuscendo a spuntare prezzi quantomeno utili ad arginare le perdite avute con le varietà precoci a inizio stagione. A incidere anche gli scarsi volumi di ciliegie prodotte negli areali, in particolare nelle zone colpite dal maltempo. Diversamente, in Puglia quest’anno i quantitativi non mancano e questo, in un quadro più ampio, permetta di spuntare ottimi prezzi: siamo intorno ai 7-8€ al chilo di vendita al consumatore. Le operazioni di raccolta comunque sono ancora all’inizio e, se tutto va bene, proseguiranno fino a fine giugno.
Nel complesso, dunque, il bilancio di questa stagione cerasicola può dirsi positivo?
Personalmente, credo che se le condizioni climatiche dovessero mantenersi quelle riscontrate fino ad oggi, la stagione – grazie alla nostra Ferrovia – potrebbe evolversi in termini veramente positivi. Anche perché, fortunatamente, quest’anno dal punto di vista fitosanitario non abbiamo riscontrato problemi, grazie alle strategie agronomiche adottate in campo, con un attento monitoraggio e l’uso di trappole che ci hanno permesso di ottenere frutti di qualità. Le ciliegie, d’altra parte, sono frutti sempre molto apprezzati dal consumatore e che il più delle volte riescono a ripagare dei tanti sacrifici fatti. Fatta eccezione per annate come questa, quasi inverosimile, con danni davvero significativi. L’ancora di salvezza, almeno per la maggior parte dei cerasicoltori, è data dal disporre di una produzione scaglionata con tante varietà che, come sta accadendo quest’anno, permettono a noi produttori di limitare i danni. Naturalmente la condizione perfetta è quella in cui tutte le varietà arrivino al momento della raccolta sane e qualitativamente all’altezza del mercato.
Concludendo, quale pensi possa essere la strada da percorrere?
A livello aziendale, pensiamo che il comparto cerasicolo – specialmente in una terra come la nostra – non debba rinunciare al ruolo cardine che gioca nell’agricoltura pugliese e nazionale. D’altra parte, appare evidente che occorrono innovazione e nuove vedute. In tal senso, è oggi fondamentale offrire ai mercati un più ampio panorama varietale che permetta di rilanciare la cerasicoltura made in Puglia. Da parte nostra, oltre ad ampliare la produzione di ciliegie Ferrovia – che rimane il nostro cavallo di battaglia – intendiamo infatti introdurre nuove varietà. A tal proposito, una particolarmente apprezzata e richiesta dal punto di vista proprio commerciale è la Grace star, varietà che – tra l’altro – si posiziona proprio tra la fine dell’epoca di raccolta della Bigarreau e l’inizio di quella della Ferrovia.
Al netto di tutto, l’augurio che faccio a me e a tutti i produttori che si impegnano tantissimo è quello di essere adeguatamente ripagati, soprattutto in un periodo come quello attuale in cui l’agricoltura si ritrova spesso indifesa di fronte ai cambiamenti climatici e con sfide da fronteggiare sempre più complesse.
Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com