Per le ciliegie Puglia, quella 2023 non sarà certo ricordata come la migliore delle campagne. Complice il clima anomalo e la pressione di alcuni patogeni, soprattutto fungini, la campagna cerasicola non ha infatti ripagato i produttori degli sforzi, confermando un bilancio finale ben al di sotto delle aspettative.
Ciliegie Puglia: un bilancio al ribasso
Tra volumi al di sotto della media e piogge inattese, la stagione delle ciliegie in Puglia è ormai volta al termine e, un po’ in tutte le aziende, è tempo di bilanci. Ne parliamo con Andrea Amatulli, agronomo presso la società “Amatulli Bio” che, dislocata in diversi areali produttivi tra le province di Bari, Foggia e Brindisi, vanta un’ampia produzione biologica di orticole e fruttiferi. In modo particolare di ciliegie, alla cui coltivazione è destinata nel complesso una superficie di circa 40 ettari.
La stagione cerasicola pugliese può dirsi conclusa. Qual è il bilancio che se ne può tracciare?
Per quanto riguarda la mia realtà aziendale, circa una settimana fa abbiamo terminato le operazioni di raccolta con la varietà Ferrovia. Nel complesso, quella di quest’anno è stata un’annata molto particolare. Sin dall’avvio della stagione abbiamo infatti riscontrato molte difficoltà con le varietà precoci come Early Bigi, Sweet Arianna® e Bigarreau. A determinarle le anomale condizioni climatiche registrate a livello regionale durante tutto il mese di maggio, che hanno provocato lo sviluppo di cracking su buona parte della produzione. In tutti gli areali, si parla infatti di una perdita del 70-80% di prodotto. Percentuale che comprende sia i danni diretti dovuti alla presenza di spacchi sui frutti, sia quelli indiretti legati alle piogge intense che, rendendo difficoltoso l’accesso agli impianti, ha impedito il normale svolgimento delle operazioni di raccolta.
Migliori risultati sono giunti, invece, con le varietà a epoca media di maturazione, come Grace Star®, Samba e Black Star®.
Sebbene anche in questo caso la produzione sia stata discreta, grazie alla generale mancanza di prodotto, le quotazioni si sono mantenute elevate, garantendoci per una quindicina di giorni prezzi di vendita soddisfacenti.
Per quanto riguarda la stagione delle tardive, per varietà come Ferrovia e Sweet Heart® abbiamo finalmente riscontrato un andamento commerciale più stabile, con prezzi soddisfacenti e costanti, specialmente rispetto a quelli spuntati gli scorsi anni. D’altra parte, anche in questo, il ritorno delle piogge intense ha determinato una serie di problematiche. In particolare, abbiamo registrato infezioni di monilia e piante infestate da Drosophila suzukii e Rhagoletis cerasi che, molto più rispetto al passato, hanno raggiunto livelli elevati. A causa del clima registrato, infatti, questi parassiti hanno avuto cicli di sviluppo più rapidi, arrivando a determinare – a seconda degli areali – una percentuale di danno dal 20 al 30%.
Infine, alcuni impianti sono stati gravemente compromessi da patogeni fungini che hanno attaccato l’apparato fogliare di diversi ciliegi, causando anche forti defogliazioni. In modo particolare a causa di Monilia spp. e Blumeriella jaapii.
Nel complesso, dunque, il clima ha inficiato su qualità e volumi. Dal punto di vista commerciale, però, com’è andata?
I volumi ridotti e la qualità compromessa da spacchi e attacchi di monilia, favoriti dall’alto tasso di umidità relativa raggiunto a seguito delle frequenti piogge, hanno inevitabilmente reso complessa la campagna anche dal punto di vista commerciale. In compenso, quest’anno l’offerta di ciliegie sul mercato assai ridotta ci ha permesso di vendere il prodotto pugliese a un prezzo ottimale. In definitiva, però, i prezzi spuntati non ci hanno permesso di controbilanciare le perdite dovute a spacchi, mancata raccolta e scarsi volumi. La speranza, come sempre in agricoltura, è riposta nel futuro: ogni annata è diversa e l’auspicio, naturalmente, è che la prossima sia migliore e ricca di soddisfazioni.
Ilaria De Marinis
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