Coltivazione della melanzana: cosa sapere

In Italia, la coltivazione della melanzana interessa circa 12.000 ettari. Ma quali sono le caratteristiche di questa coltura?

da uvadatavoladmin
coltivazione della melanzana

In Italia, la coltivazione della melanzana interessa circa 12.000 ettari, di cui parte in serra. La melanzana (Solanum melongena) è una specie orticola appartenente alla famiglia delle Solanacee, così come altre specie orticole di spiccato interesse agrario presenti nel nostro territorio nazionale quali pomodoro, peperone e patata

Le Solanacee – tra cui la melanzana – preferiscono in genere climi temperati o caldi, abbondante luce solare, suoli ben drenati e ricchi di sostanza organica. Le temperature elevate sono infatti un requisito fondamentale per far prosperare la pianta della melanzana che, infatti, risente particolarmente delle basse temperature. Non a caso, il clima mediterraneo rappresenta l’ambiente ideale per la coltivazione di questa coltura che di fatto si sviluppa soprattutto nelle regioni meridionali dell’Italia.

Caratteristiche botaniche

Solanum melongena è una specie che in natura presenta un ciclo vegetativo perennante, ma viene coltivata come pianta annuale a causa delle condizioni climatiche e delle pratiche agricole comuni. La ragione principale che ha reso la melanzana una coltura annuale, quando coltivata, è data dalla sua origine. Questo ortaggio proviene infatti dalle regioni tropicali e subtropicali, dove le temperature invernali sono miti o assenti. Coltivarla nei nostri territori come annuale (ciclo biologico di circa 150-180 giorni) consente quindi ai produttori di piantarla ogni stagione calda, evitando gli impatti negativi del freddo invernale.

L’apparato radicale della pianta allo stato originario è di tipo fittonante. Le pratiche di coltivazione e il miglioramento varietale hanno consentito di ottenere un apparato radicale fascicolato nella melanzana coltivata. Questa variazione della morfologia radicale consente di migliorare l’efficienza nell’assorbimento di acqua e nutrienti, contribuendo al successo della coltivazione della melanzana in ambienti agricoli specifici. 

Il fusto si presenta eretto e ramificato con un portamento cespuglioso: erbaceo nella fase giovanile e lignificato in fase più adulta. Le foglie sono ricoperte di peluria sulla pagina superiore e glabre su quella inferiore e disposte lungo le ramificazioni in modo alternato. I fiori sono peduncolati e di dimensioni che variano in funzione della cultivar. Sono di tipo ermafrodita – sia con organismi maschili che femminili – la cui maturazione avviene contemporaneamente e dura 2-3 giorni. Il frutto è una bacca carnosa, caratterizzata da epidermide lucido e polpa spugnosa e bianca.

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Esigenze pedoclimatiche per la coltivazione della melanzana

La coltivazione della melanzana richiede un clima caldo e temperato, con temperature ottimali tra i 21 e i 32°C. Temperature inferiori ai 9°C possono causare alle piantine problemi da stress climatico rischiando di bloccarne la crescita, mentre temperature superiori ai 33°C provocano la cascola dei fiori. Date le esigenze termiche della coltura, questo ortaggio in genere viene seminato in semenzaio protetto nel mese di marzo, mentre il trapianto viene effettuato in pieno campo in maggio. La semina diretta in campo è possibile, ma poco conveniente poiché comporterebbe una lunga attesa per il raggiungimento delle temperature ambientali ottimali e, nel caso in cui la semina venga anticipata di troppo, si rischia di incorrere in stress da basse temperature, compromettendo la percentuale di germinabilità.

Oltre alla temperatura, un altro parametro che garantisce una crescita vigorosa e una produzione ottimale delle piante è la luce solare. La coltura necessita di almeno 6-8 ore al giorno di esposizione diretta alle radiazioni solari. Anche per questo, le regioni meridionali dell’Italia sono particolarmente indicate per la coltivazione delle melanzane.

La melanzana prospera in terreni preferibilmente leggeri e ricchi di sostanza organica, con un pH compreso tra 5,8 e 6,5. È molto importante che il terreno di coltivazione sia ben drenato: sebbene tolleri periodi di siccità, essendo una coltura a ciclo primaverile-estivo, la pianta della melanzana necessita di un apporto costante di acqua durante le fasi di crescita. Allo stesso tempo, entra in sofferenza se il terreno rimane troppo umido per periodi prolungati, che rende inoltre la coltura particolarmente suscettibile alle patologie, soprattutto quelle a eziologia fungina.

Volendo fare una considerazione finale sulla scelta di coltivare questo ortaggio nel territorio italiano, non bisogna solo tener conto delle condizioni climatiche e del suolo favorevoli presenti nel Sud-Italia, ma è anche utile considerare l’importanza economica di questa coltura nel panorama agricolo italiano, tra le più diffuse e apprezzate.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

 

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