Esotico italiano: online il quarto numero di Fruit Journal

E ancora: HLB degli agrumi, moria del kiwi, stress termico su olivo. Che aspetti? Sfoglia ora il nuovo numero della rivista

da uvadatavoladmin
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Lasciarsi l’estate alle spalle è sempre difficile. Per questo il quarto numero di Fruit Journal si sposta ai tropici in un viaggio alla volta dell’esotico italiano.

Tra approfondimenti scientifici e contributi tecnici, il numero si apre così all’esotico italiano, gruppo di colture sempre più apprezzato al Sud Italia e non solo.

Si parte subito con un approfondimento a cura del professore Vittorio Farina dell’Università degli Studi di Palermo dedicato ad adattamento, variabili climatiche e performance vegeto-produttive del mango in ambiente mediterraneo. Qui, infatti, complici i cambiamenti climatici, le superfici destinate alla coltura continuano a crescere, lasciando ipotizzare già prossimamente ulteriori margini di sviluppo.

A conferma di questo nuovo trend, una storia che giunge dalla provincia di Messina. A raccontarla Vincenzo Amata, agente di commercio nel settore dell’abbigliamento ora alla guida di “PapaMango”, marchio siciliano specializzato nella produzione di mango. Un’avventura che, partita da un investimento vincente, ha poi saputo trovare nella dedizione scientifica e nello studio appassionato le chiavi del successo.

Aspetti fondamentali che, però, non possono prescindere da strategie e tecnologie adoperate in campo. In tal senso, si collocano i contributi a cura di Michela Dongi, Marketing & PR Arrigoni, e di Alberto Vezio Puggioni, Head of Agronomy & Technical di Netafim Italia, dedicati alle soluzioni antibrina e antigelo per le colture tropicali. Sebbene l’esotico oggi parli anche italiano, infatti, a certe latitudini, gelate e brina rischiano di compromettere le produzioni. Un fenomeno che, sempre più frequente, rende oggi indispensabili tecnologie e protezioni adeguate.

Clicca qui per sfogliare “L’esotico italiano”,
il quarto numero di Fruit Journal.

Chiuso il capitolo tropicale, si prosegue con una disamina a cura della professoressa Vittoria Catara dell’Università di Catania relativa all’Huanglongbing (HLB) degli agrumi. Nota anche come ‘Greening’, sebbene non ancora presente nelle aree agrumicole italiane, l’HLB è la malattia più devastante degli agrumi. Una vera e propria minaccia che potrebbe giungere facilmente nel bacino mediterraneo, se non adeguatamente conosciuta e prevenuta.

La parola passa poi a Silverio Pachioli, agronomo e accademico dei Gergofili, che torna sulla questione climatica, approfondendone gli impatti sulle diverse colture. Un’analisi che, partendo dalla chimica e dalla biologia vegetale, giunge all’individuazione di azioni e accorgimenti utili a contrastare le conseguenze del clima su colore, aspetto, consistenza e sapore dei frutti.

Proseguendo è la volta di una rassegna dedicata alla moria del kiwi, una sindrome che continua a destare preoccupazioni tra i produttori non soltanto per la difficoltà nell’identificazione delle cause predisponenti, ma anche per la mancata individuazione del patogeno agente di malattia.

Chiude questo quarto numero, un contributo a cura dell’agronomo Thomas Vatrano dedicato agli effetti dello stress termico sulla biologia fiorale dell’olivo che, sempre più spesso, mettono a dura prova il comparto.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti: dai frutti tropicali all’olivo, dagli agrumi all’actinidia.

Non resta che sfogliare questo quarto numero di Fruit Journal
e scegliere da dove iniziare.

Buona lettura.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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