Fragola e berries: crescere facendo rete

da Redazione FruitJournal.com

Grazie alla circolazione delle informazioni, l’Apofruit sostiene i produttori locali nell’innovazione colturale. Raffaello Tita e Leonardo Fuina spiegano come.

Apofruit è una società cooperativa che opera sui mercati da oltre 50 anni con proprie strutture e produttori associati su tutto il territorio nazionale.

Del gruppo fanno parte la Società Canova Srl, che lavora e commercializza tutto il prodotto biologico ed è licenziataria del marchio consortile “Almaverde Bio”, e insieme alla capogruppo sono socie della AOP “VI.VA”, che associa diverse imprese altamente specializzate che operano in molteplici aree produttive italiane. Da qualche anno l’attenzione di Apofruit nel settore dei piccoli frutti è cresciuta, al pari dell’interesse dei consumatori.

Per tali motivi l’organizzazione produttiva ha da poco inaugurato “Berries”, un progetto che mira a commercializzare i piccoli frutti durante tutto l’anno, in particolare lampone e mirtillo. L’obiettivo è sviluppare un calendario di maturazione capace di offrire il prodotto in quasi tutti i mesi dell’anno.

Si tratta di un progetto appena nato e che nel 2017 vedrà un’ulteriore implementazione. Per saperne di più, Fruit Journal ha raggiunto il dott. Raffaello Tita, tecnico di Apofruit di Scanzano Jonico, e il sig. Leonardo Fuina, produttore associato alla società cooperativa.

Piccoli frutti al via nel metapontino
“In Basilicata, Apofruit nel 2017 presenta una base sociale che sviluppa 105 ettari coltivati a fragola con una previsione di produzione pari a 50 mila quintali“, ha dichiarato Tita.

“Nel metapontino le nostre aziende associate coltivano quasi esclusivamente la fragola Candonga® e da due anni una superficie in osservazione della varietà Melissa, adatta ad anticipare le raccolte, senza perdere in qualità”.
“La Candonga® continua a esprimere il massimo delle sue caratteristiche qualitative in questi areali. Si tratta di una varietà che va gestita in modo equilibrato e che non richiede molti interventi fitosanitari. La pianta è molto rustica, non eccessivamente vigorosa, riducendo così i problemi legati alle malattie fungine. La varietà è famosa per le ottime caratteristiche organolettiche e nutrizionali, ma bisogna essere consapevoli che senza una giusta ed equilibrata gestione agronomica, con particolare riferimento alle fertilizzazioni, si rischia di abbassare la qualità del prodotto che va sul mercato. Possiamo dire che è una macchina perfetta che però deve essere ben gestita”, ha continuato.

In merito ai piccoli frutti, Tita ha spiegato che la coltivazione del lampone nel territorio lucano ha avuto inizio utilizzando solo la varietà Adelita, oggi prodotta in 4 aziende Apofruit lucane, di cui 2 già coltivano fragola e 2 coltivano drupacee ed agrumi.
“Attualmente ci sono circa 1,2 ettari coltivati a piccoli frutti. Possiamo dire che siamo ancora in una fase iniziale del progetto, dobbiamo osservare come risponde la pianta alle nostre condizioni pedoclimatiche. D’altronde è la prima volta che ci interessiamo ai piccoli frutti (Berries) in questa zona e stiamo effettuando in questi giorni (dicembre) il primo raccolto, che si presenta con ottime caratteristiche sia per la pezzatura che per le qualità organolettiche dei frutti. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per questo prodotto e noi vogliamo essere protagonisti”, ha concluso.

Teresa Manuzzi
©fruitjournal.com


 

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