Frutta tropicale siciliana: scommessa vinta

Scommessa vinta per i giovani agricoltori siciliani che hanno scelto di investire in piantagioni di frutta esotica

da uvadatavoladmin

La tropicalizzazione del clima ha rivoluzionato l’agricoltura e in Sicilia ha dato vita a un processo di trasformazione degli agrumeti in piantagioni di frutta tropicale siciliana.

La frutta tropicale siciliana è ormai una realtà consolidata, specialmente se si guarda alle aziende agricole di più recente introduzione.

Quella dei frutti tropicali, infatti, è una scommessa vinta per i giovani agricoltori che da qualche anno hanno scelto di investire in queste colture emergenti per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori. Secondo un sondaggio di Coldiretti-Ixè, oltre sei italiani su dieci acquisterebbero frutti tropicali italiani anziché stranieri. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare un prezzo più alto per la garanzia di un prodotto fresco e sicuro made in Italy.

“Ho richieste di commerciali che vogliono l’avocado made in Italy 12 mesi l’anno – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Catania, Andrea Passanisi, in una recente intervista – ci chiedono di importarlo nei mesi in cui non lo coltiviamo, ma io mi rifiuto. Il nostro core business è meramente tropicale italiano, seguendo la stagionalità della coltura nel nostro Paese”.

“Per l’avocado – spiega – la nostra commercializzazione va da ottobre a maggio; a giugno inizia quella di passion fruit, papaya e litchi e termina a settembre. A fine agosto il mango, con chiusura a fine novembre”.

 

frutta tropicale siciliana

Andrea Passanisi con una cassetta di avocado.

Oltre a rivestire il ruolo di presidente di Coldiretti Catania, Andrea Passanisi è tra i primi giovani imprenditori ad aver puntato sui frutti esotici made in Sicilia. Con quattro brand dedicati (Sicilia Avocado, Etna Mango, Dal Tropico e Avocado di Sicilia), Passanisi ha investito sin dagli anni Duemila nella produzione di avocado, passion fruit, mango, papaya e litchi che oggi si estende su oltre 140 ettari. Scegliendo, tra l’altro, una produzione completamente biologica per i primi due.

In generale, si tratta di coltivazioni piuttosto redditizie, che richiedono clima e terreno vocati. Le condizioni devono essere specifiche e tante sono le variabili: temperature, latitudine, composizione del suolo, disponibilità di acqua. La buona riuscita dei campi “tropicali” richiede inoltre agronomi specializzati.

Distribuzione dei frutti esotici coltivabili in Italia

Considerando il fronte della grande distribuzione, se fino a qualche tempo fa questa preferiva rifornire i supermercati di prodotto estero, reperibile con certezza in grandi quantità, oggi sempre più richiesta risulta la produzione di frutta tropicale made in Italy.

A confermarlo anche le parole di Passanisi: “Abbiamo puntato tanto sulla gdo, con l’offerta in vaschette flowpack o clamshell: siamo a completa disposizione. Siamo in Lidl, con contratto di filiera Fai, Firmato agricoltori italiani e in altre insegne italiane”.

In definitiva, appare evidente come quello della frutta esotica italiana e siciliana sia oggi un settore in continua crescita. Tanto che, se a livello nazionale non ha ancora ottenuto il giusto riconoscimento commerciale, in mercati maturi come quelli di Francia e Svizzera il valore dell’esotico italiano, soprattutto se biologico, viene già ampiamente riconosciuto.

 

 

A cura di Tiziana Anelli
© fruitjournal.com

 

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