Innovazione e scelte varietali italiane per: pesco, nettarine e percoco

da Redazione FruitJournal.com

A livello italiano l’innovazione varietale è stata sviluppata principalmente da programmi di breeding pubblico che attualmente non godono più dei finanziamenti che invece sono dedicati in altri Paesi.

È anche questo un segno della scarsa attenzione alla ricerca in agricoltura da parte della politica. Molte di esse costituiscono ancora attuali soluzioni proponibili per la frutticoltura meridionale. 

Il CREA Frutticoltura di Roma, è noto per aver costituito in passato varietà storiche come le nettarine Orion, Venus, Weiberger e California, la pesca gialla Romestar, le bianche Regina Bianca, Crizia e Greta, le percoche della serie Villa, Romea, Tirrenia e Federica. Più recentemente le platicarpe della serie UFO e le pesche deantocianiche della serie Ghiaccio. 

Dal CREA Frutticoltura di Forlì hanno avuto origine le pesche a polpa bianca Alipersiè, Alirosada ed Aliblanca, la nettarina gialla Alitop e due platicarpe: Platiforone (Sweet Ring, bianca) e Platifortwo (Pink Ring, bianca). 

Il CREA Frutticoltura di Caserta ha licenziato Sagittaria, apprezzata pesca gialle sub-acida extra precoce. Altro programma pubblico sviluppato da Università di Bologna, Milano e dal partner privato New Plant ha prodotto varietà con elevate qualità dei frutti come le nettarine gialle della serie Rebus, Ambra e le apprezzate pesche Bordò e Pulchra.

Anche i programmi condotti da privati hanno proposto interessanti varietà, pur se poco conosciute e validate negli ambienti di coltivazione meridionale.

Spiccano le varietà di nettarine costituite da Angelo Minguzzi: Amiga, Pit Stop, Pit Lane; Geoplant Vivai ha proposto le nettarine medio tardive Gea e Febe; infine Daniele Neri propone nettarine bianche e gialle tipologia “Big Top” con la serie Romagna.

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Autore: Agrimeca Grape and Fruit Consulting – Turi (BA)

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