Maltempo Emilia Romagna: ennesima emergenza

A essere compromessa anche l’agricoltura: finite sott'acqua aziende agricole, produzioni, serre, ma anche magazzini ed edifici rurali

da uvadatavoladmin

Si è presto tramutata in tragedia l’ondata di maltempo che in queste ore sta travolgendo l’Emilia Romagna. Decine di evacuati, argini saltati e allagamenti: è un bilancio drammatico quello causato dall’ondata di maltempo che da ieri sta colpendo l’Emilia Romagna. A essere compromessa anche l’agricoltura: sono finite sott’acqua aziende agricole e zootecniche, le colture del territorio (cereali, mais, soia, girasole, erba medica, barbabietola da zucchero, cipolle, patate e pomodoro da industria), serre, allevamenti di suini e pollame, ma anche magazzini, attrezzature ed edifici rurali.

Nelle zone teatro di tracimazioni e rotture di argini, provocate dal maltempo, le acque hanno invaso campi coltivati e frutteti.

Secondo Confagricoltura, i danni a coltivazioni e strutture sono ingenti: si calcola approssimativamente una perdita di produzione del 70-80% nell’area colpita dall’evento calamitoso, senza contare le piante frutticole e le viti che rischiano di morire per asfissia radicale o ristagno idrico. Completamente compromessa anche la produzione 2023 di grano e orzo, colture che – ricorda l’associazione – non possono essere riseminate in questo periodo dell’anno.

Tra le conseguenze del maltempo che ha colpito la Penisola con precipitazioni intense anche l’innalzamento del livello del fiume Po che, nelle ultime 24 ore, è salito di oltre 1,5 metri. “Abbiamo assistito a un’ondata di maltempo che non ha precedenti storici per la pioggia caduta ininterrottamente in 48 ore” – ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dalla sede della protezione civile che sta coordinando i soccorsi.

Maltempo in Emilia Romagna: occorrono investimenti e progetti a lungo termine

La tragedia provocata dal maltempo ha riportato l’attenzione sul tema delle conseguenze dei cambiamenti climatici in agricoltura.
Il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, ha ribadito “la necessità di accelerare gli investimenti previsti dal PNRR in regione per la messa in sicurezza del territorio che è a rischio idrogeologico e idraulico, tra cui: rifacimento degli argini, mitigazione e consolidamento dei movimenti franosi nel piacentino, nel reggiano e nel bolognese come pure la costruzione di opere per ridurre il rischio alluvione nel parmense e nel modenese”. Come ricordato, infatti, l’Emilia-Romagna è la regione più esposta agli eventi alluvionali, con il 47,3% del territorio a rischio (fonte dati Ispra 2021).

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Il fiume Savena a rischio per le piogge

“Nelle campagne sono finiti sott’acqua seminativi, frutteti e vigneti – ha invece precisato Coldiretti – con danni alle strutture e alla viabilità stradale e ferroviaria”. “La situazione più grave in Emilia Romagna dove sono scattate evacuazioni di emergenza della popolazione, l’esondazione di fiumi e torrenti ha isolato abitazioni, bloccato strade e fermato la circolazione dei treni con fattorie assediate e bloccate dalla marea di fango, vigneti sott’acqua e interi filari di ulivi sradicati dalla furia delle frane che se li sono portati via senza pietà. Ma danni – ha aggiunto la Coldiretti – si registrano anche in Puglia nell’area del Salento, con alberi sradicati e strade bloccate e in Sicilia soprattutto nel Messinese con frane e smottamenti e viabilità compromessa nell’area dei Nebrodi”. “A fronte di questa situazione climatica – ha concluso – è quindi necessario intervenire con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza”.

Unica nota positiva del maltempo il ripristino dei grandi laghi del Nord Italia che, secondo il monitoraggio della Coldiretti, proprio nelle ultime ore stanno riprendendo vigore. E se per il Garda si è avuto un riempimento pari a poco più del 43%, va meglio per il Maggiore che ha sfondato il 72% di riempimento, il Como che ha superato il 54% e l’Iseo che ha sfiorato il 69%. Percentuali che, in tutti e tre i bacini principali, fanno dunque segnare una tendenza al rialzo dei livelli.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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