Mosca del peperone: chi è e come agisce

Nota comunemente come mosca del peperone, Atherigona orientalis è un dittero cosmopolita, segnalato ora anche in alcune regioni del Mediterraneo

da uvadatavoladmin
mosca del peperone 1

Nota comunemente come mosca del peperone, Atherigona orientalis è un dittero cosmopolita, la cui presenza si attesta nella maggior parte delle zone tropicali. Almeno fino ad ora: secondo quanto riportato dalla EPPO, infatti, l’insetto è stato rilevato anche in Europa, in modo particolare in alcuni areali di Spagna, Malta e Cipro. Considerata la pericolosità e la polifagia dell’insetto, l’insediamento e la potenziale espansione di A. orientalis nella regione mediterranea ed europea devono essere tenute sotto controllo, anche per scongiurare eventuali ingressi del patogeno in Italia. 

La biologia di A. orientalis è principalmente associata a frutta e verdura in decomposizione, ma anche a carogne e letame di vertebrati e invertebrati. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla EPPO, nei rilevamenti avvenuti a Creta nel 2022, per la prima volta in Europa, si sono registrati danni anche sui frutti coltivati in serra. Un risvolto che ha così determinato l’inserimento di A. orientalis all’elenco di allerta della Procura europea.

Appartenente alla famiglia dei Muscidae, questa specie è altamente polifaga: le larve di questo insetto, infatti, si sviluppano non solo in materiale vegetale vivo e in decomposizione, feci e carogne, ma predano anche larve vive di altre specie di insetti come Bactrocera spp. e Dacus spp. Anche le specie vegetali segnalate come ospiti principali di A. orientalis sono molteplici e, oltre al peperone, comprendono cavoli e cavolfiori, arancio, melone, pomodoro e fagioli.

Mosca del peperone: ciclo biologico sui frutti del peperone

Nei peperoni, in particolare, A. orientalis depone le uova singolarmente o in modo aggregato sotto forma di grappoli, sopra o sotto il calice dei frutti. Le uova sono di colore bianco e la loro lunghezza raggiunge circa 1 mm.  

Le femmine di questa specie sono prive di un organo ovopositore in grado di perforare i tessuti più duri, pertanto le uova vengono deposte in fessure naturali presenti sulla superficie dei frutti (maturi o anche marci) o vicino alle masse ovariche di altri insetti. In presenza di infestazione abbastanza elevata, anche le fessure delle cuticole, le estremità dei fiori e i ricettacoli vengono utilizzati dalle femmine per la deposizione delle uova. 

Le uova si schiudono dopo circa 1 giorno, dando origine a larve che si svilupperanno attraverso 3 stadi. Sin dal momento della schiusa, le larve penetrano nei frutti, dapprima interessando il mesocarpo e in seguito causando danni sostanziali ai tessuti interni.

Il ciclo di vita di questo dittero dura dai 18 ai 30 giorni, periodo che può variare a seconda delle condizioni ambientali, in particolare di temperatura e umidità, cui è sottoposto l’insetto. Dopo i 3 stadi larvali, l’impupamento di A. orientalis può avvenire all’interno dei frutti o nel terreno, sviluppando successivamente la fase di insetto adulto. Gli adulti sono piccole mosche grigio-giallastre con una lunghezza del corpo di circa 4 mm.

mosca del peperone

Le preferenze tra i frutti di peperone

Stando ai risultati ottenuti da studi effettuati da alcuni ricercatori in Nigeria, è stato constatato che particolari caratteristiche delle varietà di peperone possono influenzare l’attrattività e l’infestazione da parte della mosca del peperone. Per esempio, è emerso che la dimensione piccola e il colore rosso dei frutti rappresentano delle caratteristiche gradite dal fitopatogeno e aumentano la probabilità di infestazione, così come la mancanza di scanalature, il calice stretto e l’epicarpo sottile, la polpa non carnosa e l’elevata piccantezza e consistenza del peperone.

Programmi di controllo e prevenzione

La presenza di A. orientalis a Creta, una delle principali aree serricole della Grecia, sta avendo implicazioni significative per gli schemi di gestione dei parassiti implementati nelle colture di peperoni. L’effettiva possibilità di diffusione del patogeno in altri Paesi d’Europa non è da sottovalutare dato anche l’effetto dei cambiamenti climatici che, provocando un aumento sempre più marcato delle temperature, rendono i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sempre più adatti a specie dannose di origine tropicale come questa.

Fino a poco tempo fa, i principali parassiti del peperone, come mosche bianche, afidi, tripidi e minatori fogliari, venivano controllati impiegando approcci che comprendessero un uso minimo o nullo di prodotti fitosanitari. Tuttavia, nessuno dei metodi implementati per i suddetti parassiti è risultato efficace nel controllo delle specie di ditteri come A. orientalis. In ogni caso, nel complesso, gli studi effettuati sulla morfologia superficiale e le caratteristiche dei frutti del peperone che influenzano la scelta dei siti di ovideposizione dell’insetto possono sicuramente avere un risvolto pratico di non poco conto nel controllo della problematica. A tal proposito, come metodo di controllo delle colture dal parassita può essere effettuato uno studio volto a individuare varietà di peperone poco appetibili per il patogeno. 

A. orientalis è nota anche per infestare le piante di pomodoro che, soprattutto in Italia, rappresenta una delle principali colture orticole sia in serra, sia in pieno campo. È quindi fondamentale in questo momento favorire lo scambio di informazioni e l’adozione di buone pratiche agronomiche a tecnici e produttori del bacino del Mediterraneo al fine di facilitare un sistema di allarme rapido che salvaguardi le colture.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

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