Il tefritide Bactrocera dorsalis (Hendel), meglio noto come mosca orientale della frutta, torna a preoccupare i produttori campani.
Dopo il ritrovamento di alcuni esemplari in due frutteti nelle province di Napoli e Salerno nel 2018 e l’allarme rientrato nel 2020, la mosca orientale della frutta è stata ora nuovamente individuata in Campania.
La Regione ha già attivato un’unità di crisi, mentre si vanno pianificando misure da mettere in atto per impedirne l’insediamento.
Originario dell’Asia tropicale, la mosca orientale della frutta è un dittero tefritide da quarantena, inserito nella lista A1 dell’Eppo (European and Mediterranean Plant Protection Organization) e conosciuto come una delle specie invasive più pericolose per l’agricoltura.
Si tratta di una specie molto polifaga che attacca oltre 300 specie vegetali. Oltre alla frutta tropicale (avocado, mango e papaya), la mosca orientale della frutta può infatti colpire tutte le principali colture frutticole (sia pomacee che drupacee) e gli agrumi.
Inoltre, nei territori in cui è stata accidentalmente introdotta e in presenza di temperature favorevoli, Bactrocera dorsalis ha dimostrato di essere molto competitiva verso le specie locali, occupandone la nicchia ecologica e diventando rapidamente la specie chiave per la difesa di molte colture frutticole.
E ora, dopo l’allarme del 2018, i timori legati alla presenza di questo insetto da quarantena ritornano.
Di qui, l’intervento della Regione Campania che, come dichiarato in una nota diffusa lo scorso 8 settembre dall’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, ha “riunito l’Unità di Crisi Fitosanitaria (Udc) presso la sede dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione per informare i componenti dello status di emergenza fitosanitaria causata dalla presenza dell’insetto Bactrocera dorsalis (mosca orientale della frutta)”. “La convocazione dell’Udc si è resa necessaria – ha spiegato l’assessore – a fronte dei recenti ritrovamenti in alcune trappole utilizzate per la rete di monitoraggio in un’area circoscritta della regione, nel territorio di Palma Campania (Napoli)”.
“L’attenzione della Regione Campania è massima – ha poi aggiunto – poiché un eventuale insediamento dell’insetto potrebbe condizionare fortemente la movimentazione dei frutti delle piante ospiti dell’insetto”.
Come sottolineato nella nota, ai sensi della normativa comunitaria, la Regione ha provveduto alla notifica del ritrovamento della mosca orientale della frutta, come specie in transito, alla Commissione Europea.
A livello territoriale, invece, per contrastare la possibile diffusione della mosca della frutta negli areali campani, sono state attivate diverse misure di contenimento.
Tra queste, la raccolta e distruzione a -80°C dei frutti caduti a terra o in fase di invaiatura nei siti nei quali sono stati trovati nelle trappole adulti di Bactrocera dorsalis e relativi trattamenti fitosanitari. Ma anche applicazione di esche in luoghi a rischio, intensificazione della rete di monitoraggio e controllo del terreno sotto le piante dove ci sono stati i ritrovamenti in trappole al fine di ricercare altre forme vitali dell’insetto.
Secondo quanto espresso nella nota, inoltre, la Regione – con lo specifico Gruppo di Lavoro Nazionale e con il Comitato Fitosanitario Nazionale – sta valutando “l’opportunità di aggiornare il Piano di Emergenza e il relativo Piano d’Azione e concordare azioni tempestive volte a impedire l’insediamento dell’organismo nocivo. Misure che prevedono l’installazione di trappole attivate con il metileugenolo in grado di intercettare l’insetto e allo stesso tempo eliminare il parassita in questione”.
“L’Assessorato Regionale all’Agricoltura – ha infine concluso Caputo – assicurerà tutto il supporto tecnico necessario, nonché la corretta informazione sullo stato dell’emergenza ai cittadini e agli agricoltori”.
Non resta dunque che adoperarsi secondo le misure predisposte e sperare che la minaccia non si tramuti presto in pericolo.
Ilaria De Marinis
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