L’offerta 2022 europea di pesche, percoche e nettarine si conferma in ripresa rispetto gli ultimi due anni e i prezzi non deludono. D’altra parte, le produzioni si attestano al di sotto delle potenzialità.
Le stime diffuse dal Centro Servizi Ortofrutticoli (Cso Italy) indicano per l’Italia un’offerta 2022 di pesche e nettarine valutata in circa 1,1 milioni di tonnellate.
Si tratta di un incremento del +40% su base annua, sebbene in flessione del 10% rispetto alla produzione media del periodo 2016-2020. Secondo quanto segnalato da Ismea, l’offerta made in Italy è composta da 537mila tonnellate di nettarine; 469mila tonnellate di pesche e 75mila tonnellate di percoche.
A porre un freno alla produzione made in Italy la siccità e l’ondata di caldo anomalo che, interessando il Paese fin da maggio, hanno determinato calibri mediamente inferiori a quelli riscontrabili in un’annata ordinaria. Di contro, la qualità dei frutti si è conferma eccellente, sia in termini di caratteristiche organolettiche (grado Brix), sia in termini di tenuta del prodotto.
Complessivamente, la prima parte dell’attuale campagna commerciale di pesche e nettarine è stata caratterizzata da un’offerta limitata e da prezzi all’origine molto alti.
Secondo le stime Cso Italy, infatti, questi si sono attestati su livelli superiori rispetto sia al 2021, che al prezzo medio del triennio 2019-2021.
Tra gennaio e giugno 2022, le vendite al dettaglio di pesche e nettarine confezionate mostrano la forte crescita della spesa sia rispetto al 2021 (+28%) sia rispetto al 2020 (+6%). A favorire tale crescita, l’aumento del prezzo medio al dettaglio del +23% sia rispetto al 2021, sia rispetto al 2020. In termini di quantità, inoltre, nel medesimo intervallo di tempo, gli acquisti sono aumentati del +4% su base annua, ma si sono ridotti del 14% rispetto al 2020, dato tuttavia condizionato dal primo lockdown.
Secondo quanto riporta Ismea, “Il prosieguo della campagna 2022 non dovrebbe riservare grosse sorprese e i prezzi appaiono destinati a mantenersi su valori molto elevati. Le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale di pesche e nettarine sono ottimistiche, in quanto il contesto produttivo europeo, caratterizzato dalla scarsità di prodotto spagnolo, offre ampi sbocchi sui mercati europei tradizionali”.
Guardando all’andamento commerciale più recente, nelle prime due settimane di luglio 2022, il prezzo all’origine delle pesche a polpa gialla si è attestato a circa 0,90 euro/kg. Su base annua si registra quindi un incremento del 35%, mentre rispetto al prezzo medio delle prime due settimane di luglio nel triennio 2019-2021 il rincaro sfiora il 60 %.
Bene anche le pesche a polpa bianca: il prezzo all’origine si è attestato a circa 0,95 euro/kg. Su base annua si registra un incremento del 50%, mentre rispetto al triennio 2019/21 l’aumento è del 70%.
Cresce anche il prezzo delle nettarine a polpa gialla – che si è attestato a 0,98 euro/kg: +19% su base annua, +45% rispetto al triennio 2019/21 – e di quelle a polpa bianca – pari a circa 1,04 euro/kg, e in aumento del 44% rispetto al 2021 e del 55% se confrontato con il triennio di riferimento.
Infine, per le pesche piatte a polpa bianca il prezzo si è attestato a 1,04 euro/kg, +52% rispetto all’anno precedente e con una variazione del 54% sul nel triennio 2019/21.
Dal punto di vista degli scambi con l’estero, negli ultimi anni, in Italia si è assistito al progressivo assottigliamento delle esportazioni e all’aumento delle importazioni, soprattutto di prodotto spagnolo precocissimo e precoce. Diversa, invece, la tendenza dell’offerta 2022: complici le gelate, infatti, le quantità esportate di pesche e nettarine (97 milioni di chilogrammi) sono le stesse di quelle importate. Un andamento che, tuttavia, complice anche la scarsa presenza di prodotto spagnolo, ha permesso alla pur limitata offerta 2022 di pesche e nettarine italiane di trovare ampi sbocchi sui mercati europei tradizionali.
Ilaria De Marinis
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