Olio d’oliva: a sostenere la produzione è il Sud

La produzione di questa annata è stimata in aumento del 15% rispetto al 2020. Ottima la qualità.

da uvadatavoladmin
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Produzione di qualità e in ripresa rispetto all’anno scorso: queste le premesse della campagna dell’olio d’oliva 2021. A contribuire in maniera significativa è soprattutto il Meridione, con in testa la Puglia.

È quanto emerso dalle indagini effettuate da Italia Olivicola e AIFO in merito alle tendenze della campagna in corso.

In attesa di disporre dei dati provinciali, le prime valutazioni attestano un range produttivo che oscilla tra 290.000 e 310.000 tonnellate.

Al momento, a sostenere la produzione è il Meridione d’Italia, e in modo particolare la Puglia. Positivo anche l’impatto di Calabria, Sicilia, Basilicata, Abruzzo e Molise. Al contrario, sembrano fare eccezione Campania e Sardegna, le cui produzioni sono attese in diminuzione. Analogo l’andamento registrato nelle regioni olivicole del Centro (Toscana, Umbria, Lazio e Marche). Il Nord, invece, fa registrare i cali attesi più accentuati pur incidendo poco in termini ponderali sulla produzione nazionale. I periodi di forte gelo e di caldo prolungato hanno infatti ridotto al minimo la produzione (stime da -60% a -80%).

Decisivo, inevitabilmente, il fattore clima. Eventi meteorologici estremi hanno infatti compromesso la produzione, con conseguenze contrastanti. Se, infatti, da un lato le alte temperature estive e la bassa umidità hanno contenuto l’azione di parassiti e patogeni; dall’altro, le prime piogge di settembre potrebbero favorire attacchi di mosca olearia. Con l’aggravante che, da quest’anno, non è più possibile intervenire con il dimetoato.

“La siccità – sostiene Gennaro Sicolo, Presidente di Italia Olivicola – ha evidenziato la differenza, in termini di sviluppo delle olive e quindi di produttività, tra gli oliveti condotti in asciutto e quelli in irriguo, evidenziando l’importanza fondamentale di disporre adeguate disponibilità idriche, all’occorrenza, per essere veramente competitivi”.

Nel complesso si aspettano buoni risultati qualitativi e volumi variabili da zona a zona, con particolari perdite al Nord.

“Negli ultimi anni – sostiene Dino Scanavino, Presidente CIA – è sempre più evidente la variabilità produttiva dei nostri oliveti, a causa degli effetti del clima e delle avversità parassitarie. Per contrastare tale fenomeno occorre puntare, in primis, sull’innovazione, senza trascurare la diffusione di buone pratiche, sull’ammodernamento degli oliveti e su strategie integrate di gestione del rischio. L’obiettivo è stabilizzare e migliorare i redditi dei nostri olivicoltori e la loro posizione sul mercato, per un prodotto apprezzato in tutto il mondo e fortemente identitario. Attraverso le risorse del Pnrr e la futura Pac dovremo potenziare la resilienza delle aziende e la competitività del sistema olivicolo italiano”.

“Gli eventi climatici e l’assenza di precipitazioni – afferma Elia Pellegrino, presidente di AIFO – condizioneranno i flussi produttivi di questa campagna olearia anche sotto il profilo qualitativo, generando quotazioni variabili sui mercati all’ingrosso. I frantoiani porranno molta attenzione nella fase di selezione e acquisto delle olive”.

Complessivamente, allo stato attuale delle cose, sotto il profilo quantitativo la campagna dell’olio d’oliva sembra essere pari o in leggera ripresa rispetto all’annata precedente, andandosi a collocare intorno alle 300.000 tonnellate. D’altra parte, come emerso dalle previsioni elaborate da Unaprol-Coldiretti e da Ufficio Studi Confagricoltura, i volumi maggiori di quest’anno non basteranno per recuperare il crollo della campagna 2019-2020, quando si è registrato un calo del -26% della produzione.

Lascia comunque ben sperare la qualità della produzione.

Secondo un’analisi di Coldiretti, Ismea e Unaprol, la produzione di questa annata è stimata in aumento del 15% rispetto allo scorso anno per una qualità ottima. Secondo i dati, la produzione di olio in Italia potrebbe attestarsi intorno ai 315mila tonnellate, in leggero aumento rispetto ai 273.500 tonnellate dell’annata scorsa, in media con le statistiche delle ultime campagne ma con un risultato inferiore alle attese.

Analogamente a quanto emerso dalle previsioni di Italia Olivicola e AIFO, anche qui si conferma il ruolo trainante della Puglia. Nonostante l’assenza di piogge e la siccità che hanno colpito il polmone olivicolo del paese, si dovrebbe registrare un incremento produttivo a doppia cifra rispetto allo scorso anno, frutto di un concreto miglioramento di alcune aree (punte del +40%). D’altro canto, la produzione pugliese resterà ben distante dagli standard tipici delle annate di carica (200mila tonnellate).

Per quanto riguarda la Sicilia, invece, dopo tre stagioni di difficoltà, potrebbe tornare sopra la soglia dei 40mila tonnellate. Qualche problema in più si registra in Calabria. Nonostante un lieve incremento della produzione di olio d’oliva, i dati si confermano molto lontani dalla produzione massima regionale.

A esprimersi in merito alla campagna dell’olio d’oliva 2021, anche Confagricoltura.

In una nota stampa, l’associazione ha infatti presentate le prime stime sull’annata in corso. Secondo i tecnici dell’Organizzazione, la qualità è buona, e in generale gli operatori sono soddisfatti per lo stato fitosanitario delle drupe. L’umidità controllata ha infatti contribuito a contenere gli attacchi di mosca, ma la mancanza d’acqua, dovuta a un’estate particolarmente asciutta, limiterà la resa in molte province olivicole.

“Il settore olivicolo-oleario è fortemente influenzato dai cambiamenti climatici estremi – afferma Walter Placida, presidente Federazione (FNP) Olio di Confagricoltura –Abbiamo avuto una stagione segnata da una diffusa siccità, in particolare nelle regioni meridionali, che ha favorito il contenimento delle problematiche fitosanitarie, ma che ha influenzato i volumi produttivi. Soltanto le prossime settimane, con il clima che ci sarà all’inizio dell’autunno, potranno chiarire l’andamento anche in termini di resa in olio”.

Il presidente di UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), Tommaso Loiodice, aggiunge: “Mi auguro che si possano trovare le risorse finanziarie da mettere a disposizione del comparto, per ampliare i sistemi di irrigazione in modo da affrontare meglio periodi di siccità che hanno caratterizzato la campagna attuale”.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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