Le cocciniglie (o coccidi) appartengono alla superfamiglia di insetti fitofagi compresi nell’ordine dei Rhyncota (sottordine Homoptera, sezione Sternorrhyncha). Diverse sono le specie di cocciniglie che possono infestare l’olivo, ma non tutte hanno la stessa importanza dal punto di visto fitosanitario.
Tra le specie già presenti si ricordano le cocciniglie cotonose come Philippia oleae (Signoret, 1872). Raramente si notano infestazioni generalizzate all’interno degli oliveti, così come si registrano su un numero ridotto di piante o solo su alcune zone del filloplano, tali da giustificare un intervento fitosanitario.
La cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae Olivier, 1791), comune nei nostri uliveti, raramente supera la soglia economica di danno poiché viene spesso parassitizzata naturalmente dall’imenottero calcidoideo Scutellista cyanea (Motsch).
Il danno delle cocciniglie è causato dalla sottrazione di linfa e dall’immissione di saliva. Sulla melata prodotta dalle stesse si insediano funghi saprofiti appartenenti ai generi Capnodium, Cladosporium e Alternaria (fumaggine) che ostacolano l’attività fotosintetica della pianta.
Pellizzari e Germain (2010) hanno stimato che il numero di specie presenti in Europa è stato di circa 400-450. Secondo gli autori sono state rilevate 120 specie aliene fino al 2007. Di recente, però, altre cocciniglie hanno invaso l’Europa, come Delottococcus aberiae (De Lotto), Paracoccus hakeae (Williams), Toumeyella parvicornis (Cockerell). In Portogallo, il 48% delle 168 segnalate era di origine aliena (Franco et al., 2011).
L’olivo è ospite per circa 100 specie di insetti in tutto il mondo, molti dei quali diaspididi (70 specie), coccidi (14 specie) e pseudococcidi (11 specie), il cui 43% è presente nel Bacino del Mediterraneo.
In Portogallo, nel 2016, sono stati osservati nuovi sintomi su branche di ulivi ornamentali in una zona urbana. L’agente causale è stato annoverato tra gli insetti sconosciuti e da allora sono stati portati avanti diverse attività di monitoraggio.
L’insetto è una cocciniglia il cui nome scientifico è Melanaspis corticosa (Brain) (South African Obscure Scale), potenzialmente dannosa per l’olivo. Segnalata per la prima volta in Europa, attualmente è conosciuta solo in pochi Paesi dell’Africa, incluso la Guinea, Mozambico, Sud Africa e Zimbabwe (García Morales et al., 2016).
Mazzeo G. et al. (2023) segnalano gravi danni osservati in molti uliveti nella zona attenzionata della regione di Algarve (Portogallo) in cui la cocciniglia ha causato disseccamenti delle branche, con imbrunimento fogliare, seguito da filloptosi.
In molti dei campioni raccolti, le branche e i rami erano completamente coperti dalle forme aggregate dell’insetto, incluso femmine adulte e ninfe. La cocciniglia era presente solo sulla corteccia e le dimensioni delle femmine variavano fortemente in funzione dell’ospite: su piante dalla corteccia liscia erano molto larghe e piatte (raggiungendo i 3,2 mm di diametro), di colore dal marrone a nero. Normalmente la cocciniglia è quasi o interamente coperta dagli strati esterni della corteccia e assume un colore nerastro con esuvie concolori. Nella parte bassa, è a forma di cupola ed è molto lucida, la parte ventrale è delicata e generalmente rimane sulla pianta ospite.
Il livello di danni osservato indica che la M. corticosa è un insetto potenzialmente dannoso per l’ulivo e, in virtù dei cambiamenti climatici e della apparente pericolosità, saranno necessari ulteriori studi per approfondirne la biologia e lo sviluppo di strategie di gestione.
A cura di: Thomas Vatrano
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