Patate: un incontro per sostenere la filiera

Molteplici i punti affrontati: dalle questioni fitosanitarie alla necessità di una maggiore aggregazione, fino ai finanziamenti comunitari destinati al settore

da uvadatavoladmin
patate filiera

Convocato dal sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, si è riunito ieri al Masaf il tavolo della filiera delle patate. Sarà infatti D’Eramo a coadiuvare il tavolo tecnico per individuare le priorità da affrontare nei prossimi mesi.

Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti della filiera delle patate e delle principali organizzazioni agricole.

Tra queste, anche Copagri che ha colto l’occasione per ringraziare il Ministero per “aver promosso un momento di confronto appositamente dedicato ad analizzare le principali problematiche afferenti al settore, in una logica prospettica e sistemica”.
Come sottolineato, infatti, “quella delle patate è una filiera di grande importanza per il nostro Paese che può contare su una produzione di circa 14 milioni di quintali tra patate novelle, da consumo fresco e tuberi destinati all’industria e che può vantare diverse produzioni a denominazioni di origine, le quali garantiscono il consumatore sulle caratteristiche organolettiche del prodotto e sulla sua salubrità”.

“Parliamo – ha ricordato la Copagri – del quarto prodotto agricolo più coltivato al mondo, caratterizzato da un elevato contenuto energetico e da una notevole semplicità di coltivazione; tutti elementi che hanno portato le patate a far parte a pieno titolo della tradizione agroalimentare e gastronomica dell’Italia”.

Un settore che, d’altra parte, è ora alle prese con una fase delicata, testimoniata da un drastico calo produttivo rispetto agli oltre 20 milioni di quintali prodotti a inizio millennio.

A incidere, come ricordato, cambiamenti climatici e problemi di natura fitosanitaria, a partire dal problema degli elateridi. E a fronte delle problematiche, molteplici sono stati anche i punti su cui lavorare affrontati nel corso dell’incontro. A partire dalla necessità di potenziare la ricerca per fronteggiare le criticità legate ai parassiti, fino all’elaborazione di un piano di settore e al rilancio di accordi interprofessionali. È stato infatti ricordato come fra i grandi comparti produttivi questo sia stato l’unico settore a non essere stato finora regolamentato da una specifica OCM (Organizzazione comune dei mercati agricoli), costringendo i produttori a confrontarsi con il libero mercato.

patate filiera coltivare

Di qui la soddisfazione espressa dall’associazione per l’annunciata intenzione del Dicastero di procedere in tempi celeri all’elaborazione di un piano di settore che, parallelamente ai lavori del tavolo tecnico, preveda l’istituzione di un tavolo politico dove condividere una strategia di pianificazione che guardi anche al medio-lungo periodo. Strategia all’interno della quale – chiarisce Copagri – “particolare attenzione andrà riservata alla necessità di promuovere con sempre maggiore determinazione l’aggregazione e gli accordi interprofessionali, senza dimenticare il fondamentale apporto derivante dalla ricerca e dall’innovazione”. “Un impegno analogo andrà poi messo in campo per favorire una sensibile spinta sul fronte della sburocratizzazione delle procedure – ha concluso la Confederazione Produttori Agricoli – senza ovviamente rinunciare ai necessari controlli, anche alla luce delle cifre contenute a disposizione di un comparto che non è regolamentato da una OCM apposita, ma che può contare su circa 6 milioni di euro l’anno derivanti dal Piano Strategico della PAC”.

Come evidenziato dal sottosegretario, l’obiettivo è “rilanciare una filiera strategica per il nostro paese e che può vantare anche produzioni di eccellenza Dop e Igp, la cui qualità è premiata dai consumatori”.

“Non solo vogliamo impedire che la produzione venga abbandonata – ha proseguito D’Eramo – ma siamo convinti che ci siano tutti i presupposti perché il settore possa crescere, dal momento che oggi la produzione nazionale soddisfa circa il 70 per cento della domanda e quindi c’è un’importante quota di prodotto che viene importato. Questo tavolo – ha concluso D’Eramo – faciliterà una sintesi fra gli attori coinvolti così da poter anche usare al meglio le risorse a disposizione”.

 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

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