Tristezza degli agrumi: cosa bisogna sapere

Tra le più gravi malattie che interessano il comparto, la tristezza è sempre più pressante in Puglia, dove aumentano le infezioni da CTV

da uvadatavoladmin
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La tristezza degli agrumi è una tra le più gravi malattie virali che colpisce queste specie: essa infatti può determinare la morte delle piante e gravi perdite produttive. Oggi, la malattia rappresenta un problema significativo anche nel contesto degli agrumeti pugliesi, dove negli ultimi anni si è verificato un aumento delle infezioni da CTV. 

La tristezza degli agrumi  si manifesta a seguito dell’ingresso all’interno delle piante di un virus chiamato “Citrus tristeza virus (CTV), un Closteroviridae appartenente al genere dei Closterovirus. Si tratta di un virus con genoma a singolo filamento di RNA a senso positivo di 20 kb.

Questo virus è stato ritrovato inizialmente nelle aree di origine degli agrumi del sud-est asiatico e successivamente si è co-evoluto con queste piante. A favorirne la diffusione è stato principalmente il commercio di piante o materiale infetto che ne ha determinato la presenza in Sudamerica, Stati Uniti, Spagna, Israele, Cipro e altre aree agrumicole.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, la presenza del virus e quindi la manifestazione della malattia, è stata individuata per la prima volta negli anni ’50.

In quegli anni si è trattato di poche piante infette che sono state prontamente eliminate, principalmente in Calabria e in Sicilia. Da quel momento la patologia è stata tenuta sotto controllo, non rappresentando un pericolo fino agli anni ‘90. Solo nel 2001 si è avuto un ritorno della malattia, a seguito della rilevazione di veri e propri focolai, quasi contemporaneamente in Puglia e in Sicilia, in particolare nelle zone di Massafra (TA) e Belpasso (CT).

La diffusione del virus a livello locale è garantita dalla presenza di afidi, che – attraverso punture di suzione – si nutrono della linfa delle colture. In seguito all’ingresso del virus nella nuova pianta ospite, questo si moltiplica nelle cellule floematiche permettendo così la colonizzazione di tutta la pianta.

Nello specifico, il principale vettore di CTV risulta essere Aphis citricidus, sebbene la sua presenza non sia stata rilevata nel nostro Paese. D’altra parte, nel territorio italiano sono presenti altri afidi come Aphis gossypii e Toxoptera aurantii in grado di trasportare e diffondere il virus in modo semipersistente.

tristezza degli agrumi

Sintomo relativo scanalature longitudinali al di sotto della corteccia – Fonte: L. Navarro, Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias

Tristezza degli agrumi: sintomatologia 

CTV può causare diverse sindromi: a seconda dei ceppi virali, infatti, possono manifestarsi la vaiolatura dello stelo e l’ingiallimento delle piantine. Ciò nonostante, la malattia più comune resta la tristezza degli agrumi, la quale determina un rapido avvizzimento della pianta nel corso di alcune settimane e la conseguente morte. 

Le piante colpite da questa malattia mostrano inizialmente sintomi simili a carenza di azoto, ragion per cui inizialmente si manifestano una clorosi fogliare generalizzata e una riduzione di sviluppo dei rami. Durante l’evoluzione della malattia, i sintomi diventano più specifici e comportano la caduta delle foglie, il disseccamento dei rami e la comparsa di scanalature longitudinali visibili sollevando la corteccia. Con l’avanzare della malattia, si può manifestare un ingrossamento o necrosi del punto di innesto, nonché una clorosi dei frutti che li rende impossibili da commercializzare. L’evoluzione di questa patologia purtroppo è sempre la stessa, portando col tempo la pianta al disseccamento e alla morte.

La fitopatia appena descritta colpisce principalmente piante appartenenti al genere Citrus e relativi ibridi. Entrando nello specifico, le specie più suscettibili a questa malattia sono l’arancio dolce e l’arancio amaro. La diffusione della malattia è purtroppo mutata nel recente periodo poiché sempre maggiore è l’impiego dell’arancio amaro come portinnesto, a causa delle sue resistenze nei confronti di carenze nutrizionali o altre patologie.

Prevenzione e lotta

Sebbene sia passato più di un secolo da quando la malattia è stata descritta per la prima volta, non esistono ancora tutt’oggi metodi di lotta efficaci contro CTV. Data quindi la gravità della tristezza degli agrumi, talvolta l’unica scelta è rappresentata dall’eliminazione degli alberi colpiti. Per questo motivo, sono molto importanti i programmi di prevenzione volti a limitare la diffusione del virus o impedirne la diffusione: l’eliminazione delle piante e del materiale infetto e l’utilizzo di varietà e portinnesti tolleranti, oltre che di materiale non infetto, risultano ad oggi le misure preventive più efficaci a tal fine.

Non potendo effettuare una strategia di lotta diretta al virus responsabile della tristezza degli agrumi, risulta pertanto molto utile spostare l’attenzione sui vettori responsabili della diffusione di questa malattia. È possibile, infatti, agire in modo diretto sugli afidi avvalendosi dell’utilizzo di prodotti fitosanitari per il loro contenimento.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

 

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