Xylella non arresta la sua corsa: sono 21 i nuovi olivi risultati positivi alla presenza del batterio nell’ultimo monitoraggio. Di questi due sono in agro di Putignano, comune nel Barese che va ora a costituire il nuovo limite occidentale dell’epidemia.
Sono passati ormai 15 anni da quando Xylella fastidiosa – attraverso una piantina di caffè proveniente dal Costa Rica – è giunta in Italia.
Da allora Xylella non ha mai smesso di diffondersi verso nord e, sebbene l’espansione delle aree in cui si trova sia rallentata, le autorità fitosanitarie sono ancora molto impegnate per contrastarne l’avanzata.
Stando ai dati dell’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, sono 21 i nuovi olivi positivi che, uniti ai precedenti, portano il totale stagionale a 341 su 250.264 piante analizzate. Di questi due ricadono in agro di Putignano che, dopo Locorotondo, Alberobello, Castellana, Monopoli e Polignano, diventa così il sesto comune della provincia di Bari a essere interessato dal batterio. Altre 14 piante, invece, creano un nuovo focolaio in agro di Castellana Grotte, a circa 2 km a nord-ovest dal centro abitato.
I sei comuni del barese, insieme a Triggiano (dove è stato individuato l’insetto che trasmette l’infezione), fanno parte delle 20 località delle province di Brindisi, Taranto e Bari nelle quali entro il 10 luglio sarà obbligatorio effettuare un nuovo trattamento insetticida contro la sputacchina, l’insetto vettore della Xylella fastidiosa, secondo quanto prescritto dall’Osservatorio Fitosanitario regionale pugliese.
Alla luce di quanto emerso, CIA Agricoltori Italiani Puglia ha colto l’occasione per ribadire l’urgenza di nominare un Commissario governativo che abbia poteri straordinari e risorse aggiuntive e straordinarie rispetto a quelle già stanziate.
“CIA-Agricoltori Italiani di Puglia – scrive l’associazione in una nota – sollecita il conferimento di incarico a un Commissario che agisca sulla base di un preciso cronoprogramma di azioni, con misure di contrasto più radicali e veloci, accompagnando quelle misure con l’erogazione più celere dei contributi e regole più agili al fine di procedere a eradicazioni e reimpianti”.
Un’azione che non può essere ancora rimandata, come sottolineato da Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA-Agricoltori Italia. “La Xylella – ha ricordato – non aspetta i tatticismi della politica. Il batterio avanza sempre più a nord e continua a distruggere tanti altri oliveti. Questo potere di mettere in stand by il problema non ce l’ha nessuno, né la politica né la burocrazia o i tempi della magistratura”. “Nella lotta al contrasto della Xylella, così come sull’erogazione delle risorse e l’attuazione delle misure per la rigenerazione olivicola sono stati accumulati troppi ritardi. Nel frattempo – ha poi aggiunto – mentre al ministero dell’Agricoltura negli ultimi dieci anni si sono avvicendati ben sette diversi ministri, la Xylella ha avuto il tempo di distruggere ben 22 milioni di olivi e di ridurre di un terzo il potenziale produttivo olivicolo regionale, in pratica azzerando l’olivicoltura delle province di Lecce, Brindisi, Taranto e delle altre zone colpite, arrivando anche in provincia di Bari. Ciò che è successo è gravissimo, tenuto conto che in dieci anni si è passati da un’area di 25mila ettari colpita dal batterio agli attuali 750mila ettari”.
“Gli olivicoltori della Puglia hanno riposto grande fiducia in questo Governo – ha concluso Sicolo – per cui auspicano che il ministro Francesco Lollobrigida possa nominare al più presto un Commissario che dia una svolta su misure di contrasto, risorse, reimpianti e azioni per la rigenerazione olivicola perché è necessaria una vera e propria svolta per porre fine a un problema che sta falcidiando la nostra olivicoltura”.
Ilaria De Marinis
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