Xylella: due nuove varietà per il reimpianto

Alle già note varietà Favolosa (FS17) e Leccino, finora considerate le uniche resistenti al batterio, si aggiungono Lecciana e Leccio del Corno

da uvadatavoladmin

Ormai è ufficiale: presto le varietà Lecciana e Leccio del Corno potranno essere impiantate nelle aree infette da Xylella fastidiosa. Come già anticipato da Donato Boscia – responsabile dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR, ormai da diversi anni si sta lavorando sulla ricerca di nuove cultivar tolleranti e/o resistenti al batterio. Ora, però, alle già note varietà Favolosa (FS17) e Leccino, finora considerate le uniche resistenti al batterio, si aggiungono Lecciana e Leccio del Corno.

L’annuncio è arrivato durante un incontro organizzato dal Servizio fitosanitario della Regione Puglia per discutere dell’avanzamento del Piano di rigenerazione olivicola e delle misure di sostegno agli agricoltori, a cui hanno preso parte le organizzazioni professionali agricole.

La richiesta di introdurre le due varietà resistenti Lecciana e Leccio del Corno nel Piano di rigenerazione olivicola delle aree pugliesi interessate dall’epidemia di Xylella fastidiosa con cultivar resistenti e/o tolleranti era stata avanzata da Unaprol e Coldiretti all’Osservatorio fitosanitario già nel maggio 2023. Le ricerche, svolte in collaborazione con la Regione Puglia, hanno poi evidenziato l’importanza di queste varietà non solo nella lotta biologica alla Xylella, ma anche nel potenziale di rinnovamento delle pratiche agricole. 

Lecciana e Leccio del Corno: due nuove varietà di olivo utilizzabili nelle aree infette da Xylella

La varietà Lecciana è stata sviluppata nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale condotto dall’Università di Bari in collaborazione con Agromillora Iberia S.L.U., guidato dal professore Salvatore Camposeo. Questa varietà è frutto dell’incrocio tra i parentali Leccino e Arbosana, si presta molto bene alle coltivazioni superintensive grazie alla sua modesta vigoria (medio-bassa) e alla sua rapida entrata in produzione.  

La cultivar Leccio del Corno, invece, è stata costituita in Toscana e deve infatti il suo nome alla fattoria del Corno a San Casciano Val di Pesa (FI). Questa varietà, definita tollerante al batterio, è stata individuata per la prima volta nel 1929 ed è tra le più diffuse negli areali del Centro-Nord Italia. Nel tempo si è dimostrata particolarmente adatta anche all’olivicoltura di alta densità.

xylella 2

Accanto all’introduzione di queste due nuove varietà, l’incontro ha anche fatto il punto sullo stato di avanzamento del Piano straordinario di rigenerazione olivicola. Rispetto alla prima individuazione di X. fastidiosa nel 2013 in agro di Gallipoli (LE), stando a quanto emerso, il trend degli ultimi anni registra un rallentamento significativo della diffusione del batterio, anche grazie alle misure attuate a riguardo della lotta al vettore. Per quanto riguarda il reimpianto di ulivi nella zona infetta dei 222 milioni di euro richiesti, ai fini dell’articolo 6 del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, finora sono stati stanziati 80 milioni, dei quali 50 già impegnati e 9 spesi. In ultimo, si aggiunge l’estensione da tre a cinque anni degli indennizzi agli olivicoltori della zona infetta per i danni causati dal batterio ai loro olivi e quindi al loro reddito.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

Articoli Correlati