Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura, la Giunta Regionale pugliese ha adottato il “Catasto olivicolo” delle aree colpite da Xylella Fastidiosa.
Si tratta di una banca dati costituita da foto-restituzioni degli olivi presenti nel territorio salentino, realizzate sulla base delle ortofoto delle annualità 2013, 2016 e 2019.
Il sistema informativo, risultato del lavoro sinergico tra Assessorato Agricoltura, Ministero e Agea, restituisce la puntinatura delle piante di olivo presenti sul territorio con separata indicazione dello stato di salute di ciascuna pianta (vive, morte e sintomatiche).
Già operativo sul portale dei servizi digitali del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), il Catasto olivicolo potrà essere utilizzato dall’Amministrazione regionale come base certificata per valutare il potenziale produttivo danneggiato dal batterio.
Il tutto al fine di poter poi erogare, laddove possibile, i contributi pubblici messi a disposizione dal “Piano di rigenerazione olivicola della Puglia”.
Al portale si potrà accedere con libera consultazione secondo le modalità che verranno definite dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia. Inoltre, i proprietari e i conduttori di terreni agricoli in area infetta potranno segnalare eventuali non conformità della foto-restituzione indicando alla Struttura regionale eventuali errori nella puntinatura. Al termine della procedura di validazione, il “Catasto Olivicolo” verrà definitivamente approvato dal Governo regionale.
Come sottolineato nelle comunicazioni ufficiali, aldilà degli aspetti tecnici, si tratta di un provvedimento molto atteso dagli agricoltori del Salento. Grazie al catasto, infatti, nel caso lo ritenessero opportuno, potrebbero procedere a estirpazioni volontarie senza dover temere di perdere il diritto a eventuali contributi pubblici, laddove venissero resi disponibili.
Ad accogliere con favore la decisione della Regione di istituire il catasto olivicolo per meglio fronteggiare l’emergenza Xylella, anche le associazioni di categoria come Confagricoltura Puglia e Coldiretti Puglia.
“Il catasto – ha commentato Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia – può essere utilizzato in modo assolutamente virtuoso se impiegato per velocizzare le pratiche di estirpazione degli olivi oramai morti. Da tempo sosteniamo che permettere l’espianto di quegli olivi oramai morti non solo favorirebbe il rimpianto di varietà resistenti a Xylella fastidiosa, ma porterebbe anche dei benefici alla prevenzione degli incendi che stanno martoriando il territorio leccese in questi mesi”. Secondo Confagricoltura, infatti, in circa nove anni – dalla prima segnalazione ufficiale di focolai – la Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto ha colpito circa 150mila ettari di oliveti e causato la perdita di 33mila posti di lavoro.
“Con l’istituzione del catasto olivicolo delle aree colpite da Xylella fastidiosa – ha invece sottolineato Coldiretti Puglia – al via gli espianti senza aspettare l’iter di accesso ai finanziamenti, autorizzando gli svellimenti degli ulivi secchi colpiti in Salento, a rischio desertificazione e incendi. Sono così superati i ritardi nelle istruttorie per l’espianto e il reimpianto degli ulivi, per cui la pubblica amministrazione deve garantire il diritto di aiuto per quelle aziende, presenti in graduatoria che chiedono di eliminare gli impianti olivicoli danneggiati, e non più produttivi e di eseguire le operazioni colturali utili al reimpianto, perché gli strumenti per la verifica del numero di piante di olivo danneggiate da eliminare e da ripiantare sono già in possesso della pubblica amministrazione, come le ortofoto 2019, il catasto olivicolo e le banche dati Agea”.
In un modo o nell’altro, la speranza di produttori, associazioni e amministrazione è che l’introduzione del Catasto olivicolo possa effettivamente rendere più celere l’operazione di rigenerazione del territorio. Con effetti positivi tanto sulla produzione agricola, quanto sul paesaggio salentino.
Ilaria De Marinis
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